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Trasparenza e valorizzazione della reputazione gli strumenti per uscire dalla crisi

16/07/2010

Ferpi, in occasione dei suoi 40 anni, promuove al Festival dell’Economia di Trento un dibattito sul rapporto tra la trasparenza e la comunicazione.

Ferpi, la principale federazione italiana dei professionisti delle relazioni pubbliche, partecipa al Festival dell’Economia di Trento con un dibattito su “Trasparenza e comunicazione”, che si svolgerà il 6 giugno, alle 10, presso l’Aula Kessler della Facoltà di Sociologia.
Quali sono le possibili relazioni tra il concetto di trasparenza e quello di comunicazione? Ad aprire la discussione intorno a questa domanda sarà Gianluca Comin, Presidente Ferpi e Direttore Relazioni Esterne di Enel, che si confronterà con Paola Dubini, Professore di Economia Aziendale dell’Università Bocconi, Vittorio Meloni, Direttore centrale Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo, Toni Muzi Falconi, Docente di Global Relations and Intercultural Communication alla New York University e di Relazioni Pubbliche alla LUMSA di Roma, e Luca Sofri, giornalista e blogger.
Tre saranno le prospettive di analisi: l’organizzazione privata e pubblica per la quale “trasparenza” implica coerenza fra comportamenti e comunicazione, il professionista, per il quale implica dichiarare chi sei, chi rappresenti e quali obiettivi persegui; infine, i cittadini, per i quali la trasparenza coincide.
“Per un professionista di relazioni pubbliche – ha dichiarato Toni Muzi Falconi, Past President di Ferpi e delegato nazionale ai Rapporti Internazionali – la trasparenza implica dire chi sei, chi rappresenti, quali obiettivi ti poni e, se la legge te lo consente, dire come intendi perseguirli”.
“La trasparenza è oggi un prerequisito della comunicazione ai mercati e ai consumatori” – ha affermato il direttore delle Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo, Vittorio Meloni. “E’ il frutto di un processo, non ancora concluso, che ha trovato in un insieme di norme e di comportamenti condivisi a livello internazionale il proprio codice di riferimento. Ma non bastano le pur stringenti regolamentazioni: è necessario un sistema informativo libero e autorevole e mercati in grado di sanzionare severamente chi occulta per dolo o per semplice inadeguatezza dati e informazioni sensibili. In Italia resta ancora un ampio tratto di strada da compiere verso questi obiettivi, anche se risultati importanti non sono mancati”.
“La crisi ci dimostra che la valorizzazione della reputazione e dell’immagine dell’impresa hanno un ruolo fondamentale – dice Gianluca Comin, Presidente Ferpi – per superare la sfiducia di risparmiatori e stakeholders. Lo dimostrano alcune importanti operazioni finanziarie andate a buon fine di aziende solide e credibili nei confronti dei loro stakeholders. Trasparenza e onestà sono diventati i fattori determinanti nella scelta di un brand rispetto a un altro. E quindi – continua Comin – anche nel settore finanziario non basta più redigere buoni bilanci e ovviamente rispettare leggi e regolamenti, ma occorre in parallelo rafforzare la partecipazione degli investitori ai processi strategici e alle grandi operazioni, costruendo una relazione continua e chiara”.
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