Un aperitivo per discutere di Think Tank e agenda politica
21/07/2008
Lunedì 14 si è svolto a Roma il secondo appuntamento degli Aperitivi con lo Struzzo, lo spazio che FB Comunicazione ha deciso di dedicare ad alcuni approfondimenti sui temi ritenuti maggiormente interessanti per la professione.
di Fabio Bistoncini
Questa volta abbiamo parlato di Think Tank e agenda politica, ovvero come i “pensatoi” che affiancano i partiti politici interagiscono con i vertici degli stessi e quali sono i reciproci condizionamenti.
Ci hanno aiutato in questa riflessione, con il sottoscritto che fungeva da moderatore/provocatore, due esponenti di particolare rilevanza in questo settore: il Prof. Alessandro Campi, Direttore Scientifico di “Fare Futuro” e il Prof. Paolo Zocchi, uno dei fondatori di “Glocus”.
Diverse provenienze politiche, diverse competenze, la stessa voglia di incidere nel contesto politico decisionale.
Fare Futuro infatti rappresenta infatti uno dei principali strumenti di Alleanza Nazionale, voluto proprio da Gianfranco Fini, per modernizzazione il proprio bagaglio culturale ed ideale.
Come ha sottolineato il prof. Campi, nella sua breve introduzione il tentativo è anche quello di ricollegarsi, mantenendo i propri caratteri distintivi, alle esperienze dei moderni partiti di destra europei e americani.
Da qui dunque una serie di rapporti privilegiati con il Presidente Sarkozy, la fondazione Faes di José María Aznar, i nuovi conservatori inglesi di David Cameron, con un occhio anche alle esperienze oltreoceano quali l’Heritage Foundation o l’American Enterprise Institute negli Stati Uniti.
Diversa l’impostazione di Glocus, think tank, creato nel 2003 su impulso di Linda Linzillotta, una degli esponenti di maggior prestigio prima della Margherita e poi del Partito Democratico, che nasce con l’obiettivo di proporre politiche di innovazione per la modernizzazione italiana.
Il prof. Zocchi ci ha spiegato di come la mission di Glocus stia modificandosi con il passare del tempo. Se all’inizio il focus era concentrato sull’innovazione tecnologica adesso è molto più ampio, esteso: partendo dalla convinzione che l’Italia sia un “paese bloccato” compito del think tank è quello di promuovere idee e soluzioni politiche per riformare il Paese da un punto di vista economico, sociale ed Istituzionale.
Tanti i temi toccati: dal rapporto con i propri partiti di riferimento, la capacità in quanto think tank di incidere sull’agenda politica, i rapporti con la classe dirigente, con i gruppi di interesse, e le modalità di finanziamento.
Proprio lo stesso giorno, a pochi metri di distanza, si è svolto un mega convegno a cui hanno partecipato anche altri think tank (oltre a quelli da noi invitati) chiamati a dibattere su quale sistema elettorale sia il migliore da offrire al Paese…
Tema importante, ovviamente, ma che alla fine ha riproposto sempre il solito dibattito: Veltroni a favore del sistema spagnolo, D’Alema e Casini a favore di quello tedesco. In mezzo illustri professori universitari che fornivano studi ed elementi a sostegno dell’una o dell’altra tesi.
Con un pizzico di presunzione riteniamo di aver offerto ai nostri invitati una serie di argomenti di riflessioni non banali.
Non solo ma abbiamo molto apprezzato lo stile e il contenuto proposto dai nostri due ospiti: schietto, poco paludato, che andava al nocciolo dei problemi sollevati senza nascondersi dietro risposte di circostanza.
Peccato per il poco tempo a disposizione: ma in fondo si trattava pur sempre di un aperitivo…
tratto da www.fbcomunicazione.it