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Un commento di Carmelo Stancapiano alla lettera di Fabio Bistoncini della scorsa settimana...

15/02/2005
Carissimi,concordo con voi sulla necessità di fare la conferenza programmatica FERPI in vista del rinnovo delle cariche associative. Così come concordo con chi sostiene che la FERPI non è in crisi. Purtroppo è la "Comunicazione" che sta vivendo una fase delicata a causa della moda imperante tra i giovani (solo nella mia famiglia casualmente ho scoperto che 2 dei 7 figli/e di parenti studiano comunicazione ...); dell'invasione di campo da parte di altri settori, in primis il Management Consulting e le Human Resources; dell'utilizzo improprio del termine da parte di pubblici influenti come i politici, imprenditori e qualche volta giornalisti, della sovraesposizione di alcuni colleghi; del prosperare dei PR di discoteca ... ecc. Il tutto si traduce in una percezione non corretta "nel bene e nel male" di questa professione nell'opinione pubblica. Non mi meraviglierei che, vedi nota del Sole 24 ORE che vi ho segnalato, tra poco gli italiani  non fossero più "Tutti dottori" ma "Tutti comunicatori" (perchè la conferenza non la intitoliamo in modo provvocatorio "Da tutti dottori  ... a tutti comunicatori ???").Forse mi sbaglio ma la Ferpi ha ora una grande opportunità: quella di fare chiarezza e ridare a questa professione una pubblica dignità.In primo luogo mantenendo e migliorando un management preparato e affiatato, in cui ognuno ha un ruolo ben preciso e possa fornire un impegno adeguato. Secondo  cercando di garantire la:

Rappresentatività nei posti che contano siano essi in ambito politico, nella PAC e PAL, nelle Associazioni di Categorie, negli Ordini professionali ... in tutti i tavoli decisionali dovrebbe  sempre esserci un rappresentante della FERPI.
Presenza aumentando la visibilità della FERPI sui mass media: televisioni generalistiche e digitali, radio, quotidiani e periodici professionali e di costume, internet (web television, forum ... ecc) per far conoscere e far comprendere all'opinione pubblica cosa è la comunicazione.
Qualità promuovendo e diffondendo la cultura e la formazione.
Chiarezza con le nuove leve di un futuro non facile ma non per questo solo di disoccupazione.Mi rendo perfettamente conto che tra dire e il fare vi è di mezzo il mare. Per questo sto valutando di fornire il mio contributo riprendendo il ciclo su "Comunicazione e nuove tecnologie", che si rivelò un dignitoso strumento di marketing associativo, concluso nel gennaio del 2000 dopo sei anni consecutivi di incontri bimestrali.Non sono entrato nella tematica del quotidiano associativo, dei rapporti internazionali ... ecc dove sicuramente vi saranno colleghi/e più preparati di me che forniranno valide indicazioni e suggerimenti.Saluti a tutti.Carmelo Stancapiano 
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