Una nuova rivista, per parlare e confrontarsi sull'etica, e la società

Presentata mercoledì 28 marzo a Roma una nuova rivista, Italiætica, che si propone di dare voce a coloro che avvertono l'esigenza di una nuova etica sociale condivisa.

Per motivi professionali, interesse genitoriale o per semplice curiosità, tutti seguiamo e conosciamo le cronache degli ultimi atti di bullismo nelle scuole italiane, dei video scandalo su YouTube, o degli scandali che coinvolgono in parte anche lo stesso mondo della comunicazione, maturati ed esplosi in quel mondo che vive più o meno ai margini dei media, autoreferenziale, e che finora aveva sempre avuto nel gossip e negli scandali la propria ragione d'essere, e la propria forza propulsiva, e che per giusto contrappasso in queste settimane proprio dai suoi stessi scandali viene travolto.
Si avverte il bisogno di porre dei freni, fissare nuove regole, ridefinire cosa è giusto o sbagliato, in tutti i settori, dalla finanza alla sanità, dagli interventi nel terzo mondo alla comunicazione; e si realizzano iniziative per sostenere ed affermare tali bisogni e nuovi possibili riferimenti.
Tra queste iniziative, nei giorni scorsi è stata presentata a Roma una nuova rivista, Italiætica, che si propone di dare voce a coloro che avvertono l'esigenza di una nuova etica sociale condivisa, e favorire la riflessione intorno a questi problemi, seguendo una prospettiva di centralità sociale dell'uomo e della sua dignità.
La rivista, edita dal CISU (Centro d'Informazione e Stampa Universitaria), pubblica i contributi volontari di professionisti, docenti, studiosi e manager, accettando le collaborazioni di coloro che si identificano negli scopi sociali ed etici che ne sono alla base.
La presentazione si è svolta nell'affascinante cornice dell'Accademia di Ungheria a Roma, il 28 marzo scorso.
Paolo Centofanti
  
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