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Una proposta condivisa per la comunicazione ambientale

25/10/2013

Nell’ambito di _Ecomondo,_ il prossimo 7 novembre, si svolgerà la prima assemblea nazionale di FIMA – Federazione Italiana Media Ambientali. In questa occasione, Ferpi presenterà un’ipotesi di collaborazione. L’idea è di lavorare insieme per creare le migliori condizioni perché i cittadini possano partecipare alle scelte e misurarsi in maniera consapevole con lo sviluppo del territorio.

Anche quest’anno Rimini ospiterà Ecomondo, la fiera internazionale “green”, dedicata al recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, da tempo un punto di riferimento per le imprese italiane ed europee che vedono nel rispetto dell’ambiente una chiave per la competitività.
La diciassettesima edizione, in programma il 6 e 7 novembre, vedrà anche svolgersi, giovedì 7 novembre, la prima assemblea nazionale di FIMA – Federazione Italiana Media Ambientali, fondata lo scorso 24 aprile durante l’ultimo Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia con lo scopo di promuovere e migliorare la comunicazione ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità, concorrendo alla tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Nell’ambito delle attività Ferpi, il socio Sergio Vazzoler, esperto di comunicazione ambientale, ha presentato una progetto nazionale per lavorare con le delegazioni territoriali sulla questione _Infrastrutture & Condivisione: il ruolo delle Rp nei processi inclusivi per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali ad impatto ambientale”. Molti dei delegati, in particolare i rappresentanti di Toscana, Piemonte, Veneto, Emilia, Sud, Abruzzo e Liguria, hanno già dato disponibilità a lavorare in tal senso. In cosa consiste la proposta?
“Finalmente anche a livello legislativo si stanno muovendo i primi passi per cercare d’introdurre e sperimentare forme e modalità innovative di partecipazione dei cittadini ai processi di costruzione delle politiche pubbliche e delle scelte collettive: nell’agosto 2013 in Toscana è stata varata la nuova legge regionale sulla partecipazione che per la prima volta prevede l’obbligatorietà dell’istituto del Dibattito Pubblico per le opere d’importo superiore ai 50 milioni di Euro, mentre a livello nazionale il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha recentemente proposto al Consiglio dei Ministri d’introdurre lo strumento del Dibattito Pubblico per le opere del Paese” dichiara Vazzoler.
“Da qui la volontà di Ferpi di cogliere opportunità tematiche e relazionali in chiave locale e attivarsi per mettere a fattor comune una serie di esperienze e competenze che esistono nella Federazione, puntando sul reale valore aggiunto di Ferpi che sta nel poter fare cultura su questo tema, relazionandosi e confrontandosi (anche in termini dialettici) con gli altri soggetti impegnati nella costruzione di uno sviluppo sostenibile”.
“La comunicazione ambientale in Italia”, afferma Luca Mercalli, Presidente della Società meteorologica italiana, giornalista e docente, “è sofferente proprio come l’ambiente di cui si dovrebbe occupare. Le questioni ambientali, infatti, sono argomenti complessi, che richiedono ampie e variegate competenze scientifiche connesse a brillanti capacità comunicative. Riguardano quasi sempre situazioni socialmente ed economicamente delicate, e necessitano del dialogo tra scienze dure e scienze umane. Raramente tutti questi elementi sono riuniti per fornire ai cittadini e ai decisori un’informazione completa, oggettiva, autorevole e responsabile. Eppure è proprio lì che dobbiamo arrivare se vogliamo che la cultura ambientale, oggi così urgente e così necessaria, salvi il Paese.”
“È importante colmare al più presto queste mancanze, in quanto il successo e l’attuazione di una politica di vaste vedute che protegga a lungo termine l’ambiente e la qualità della vita dipende non solo da leader competenti e onesti, ma da quanto sostegno forniranno loro le grandi masse di cittadini. E senza un’eccellente comunicazione ambientale, non ci saranno cittadini informati e non ci sarà politica ambientale”, chiosa Mercalli.
Ma la colpa di questa scarsa qualità dell’informazione è solo dei media? O anche i comunicatori ne sono responsabili? “Dobbiamo insieme iniziare una nuova partita”, asserisce un altro collega Ferpi, Antonio Ferro, pioniere della comunicazione ambientale in Italia e tra i fondatori di Legambiente, “dove tutti i giocatori devono partecipare al gioco: gli amministratori pubblici con più coraggio; gli imprenditori con più trasparenza; i cittadini/consumatori con più voglia di partecipazione; i media con più curiosità. L’Italia e la Green Economy hanno bisogno di molta comunicazione ambientale”.
Insomma, se l’obiettivo, comune, di Ferpi e FIMA è “fare cultura” nel senso di individuare una visione generale basata su un denominatore comune in grado di condurre ad una green society, allora la collaborazione tra comunicatori e operatori dei media diventa strategica e può rappresentare una soluzione a problemi endemici che attanagliano il Paese, sempre più “bloccato” da sospetti, paure e, appunto, incomunicabilità.
La proposta di collaborazione, che verrà presentata il 7 novembre, sarà quella di aprire il dibattito su questi temi, creando nel tempo le condizioni per un confronto stabile tra Fima e Ferpi a livello locale e nazionale su come creare insieme le migliori condizioni perché i cittadini, attraverso l’informazione ambientale e la messa a punto di processi condivisi, possano partecipare alle scelte e misurarsi in maniera consapevole con lo sviluppo del territorio.
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