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Vaghe stelle del bilancio sociale

18/01/2005

Un articolo di Paolo D'Anselmi.

Qualcosa s'allinea nei pianeti del bilancio sociale pubblico, c'è una confluenza di correnti diverse. C'è il lavoro del Dipartimento della Funzione Pubblica: con la pubblicazione del manuale Dare conto ai cittadini fa tesoro di contributi bottom-up di comuni e aziende sanitarie ed è sinergico con il supplemento per il settore pubblico della Global Reporting Initiative - GRI. Interviene quindi l'OCSE con il meeting di Palermo, popolato di statistici che puntano alla misura delle politiche pubbliche. Questo è un approccio top-down: gli statistici ti danno i totali sui quali vanno ad agire le azioni di governo. E il direttore del Dipartimento vi ha condotto una sessione dal titolo Misurazione dell'efficacia dei servizi pubblici, in cui "è stata evidenziata l'esigenza di politiche pubbliche che tengano conto delle informazioni e degli sviluppi scientifici disponibili" per misurarne il risultato.Ci sono poi i ragionieri, capeggiati dal Generale dello Stato che in una nota di fine 2003, riassume in un affresco quindici anni di provvedimenti per la misurazione dei programmi d'azione dello Stato centrale. Parte dalla 241 del '90 sui parametri di economicità ed efficacia, passa per il d.lgs. 29 del ‘93 – che (sbagliando) "afferma la vigenza empirica della distinzione tra politica e amministrazione" (Dente) - e finisce al DPR 97 del 2003 – sulla contabilità analitica – passando per trasparenza e responsabilità. La nota conforta gli amministrativi in panne: vi daremo chiarimenti su cosa è una funzione-obiettivo e in che modo essa si distingue da un centro di responsabilità amministrativa. E già nel 1999 la Corte dei Conti si poneva analoghe questioni in relazione al d.lgs. 286 dello stesso anno sui controlli interni.Non manca il Nostro su questo ampio fronte, che tira le orecchie ai membri del gabinetto e rafforza Scajola – ministro attuatore – perché faccia il bilancio programmatico e migliori la comunicazione e informazione istituzionale. E magari scriva un V Rapporto sullo stato di attuazione del programma di Governo più ficcante del quarto.Emerge poi dal fervido dibattito in seno ai relatori pubblici che pubblico e privato sono la stessa cosa sia nel metodo che nel contenuto e il bilancio dello Stato diventa oggetto di comunicazione organizzativa interna ed esterna quale il bilancio privato. C'è infine la stampa che racconta di studi accademici senza cittadinanza nella comunicazione delle istituzioni: se l'Istituto di Igiene della Università Cattolica sostiene che dal 1990 la vita media è salita di 24 mesi, sarà pure un po' colpa del sistema sanitario. Questa è efficacia niente male.Ciascuno cerca qualcosa che qualcun altro ha: forse le funzioni-obiettivo del ragioniere generale sono gli obiettivi del ministro per l'attuazione, l'uno sa di numeri, l'altro ha fatto l'indice. Forse la funzione pubblica cerca esempi di attuazione per il manuale orfano di PA centrale. La comunicazione pubblica può raccontare al popolo la sostanza del lavoro di tutti, magari con il benchmark internazionale e con le analisi delle politiche pubbliche svolte dall'accademia. Sbaglieremmo a cercare definizioni più specifiche per legge. La legge non ti dice quello che fai. Definisce il contesto. Ti impone di non uccidere, ma non t'insegna ad amare il prossimo tuo né te stesso. Il pensiero dominante di questo planetario è la cultura della attuazione che si materializza nel bilancio sociale pubblico. Felice è questa molteplicità di intenti. C'è casino? Forse, ma nessuno tocchi Casino, nessuno faccia una nuova legge che regoli il comparto.Paolo D'Anselmi
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