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A che serve la rassegna stampa?

06/04/2010

Per chi si occupa di comunicazione, scorrere la rassegna stampa la mattina è un gesto automatico come bere il caffè. Ma questo strumento ha ancora senso di esistere? Non è quanto meno sorpassato? E’ quanto si chiede sulle pagine del suo blog Biagio Carrano che lancia anche una proposta ai professionisti delle Rp.

di Biagio Carrano
Pensare oggi di poter seguire il flusso di informazioni sull’argomento che ci interessa utilizzando solo la rassegna stampa è come usare le vecchie Polaroid nell’epoca delle videocamere digitali. La Polaroid funziona ancora, certo, ma chi non si accorge (o non sa) delle trasformazioni della tecnologia non capisce il mondo dove vive. E se un’organizzazione o un’impresa non capisce il contesto dove opera ha il destino segnato.
Per usare un’altra metafora la rassegna stampa è come quell’orologio fermo che segna esattamente l’ora due volte al giorno. Cosa ce ne facciamo in pratica di un siffatto orologio?
Nell’epoca dell’informazione flusso bisogna sviluppare un monitoraggio dei media capace di seguirne il flusso. Bisogna dunque passare da una logica di rassegna (selezione degli articoli sui mass media riguardo un determinato argomento) a una logica di tracking (tracciare l’origine, lo sviluppo e la diffusione delle notizie su tutti i media, personali, sociali e di massa).
Per fare questo abbiamo strumenti estremamente semplici anche nel nome, come i Really Simple Syndication. Con un RSS feed possiamo sapere cosa dicono i siti web di informazione o i singoli blog su un determinato argomento. Con i reader quali NetVibes, PageFlakes e Google Reader possiamo prendere il meglio delle funzionalità sia dei reader web-based (come yahoo o google) sia di quelli stand-alone (come NetNewsWire per Mac, Sharpreader per Windows) per raccogliere le occorrenze delle varie notizie e leggerle e analizzarle, anche offline, organizzate in folder.
Ora viene da chiedersi perché così poche aziende italiane si dedicano a questo tipo di news tracking, estremamente semplice da sviluppare.
Anzi, lancio un dibattito tra i miei quattro lettori: chi di voi conosce aziende o agenzie di comunicazione che utilizzano quotidianamente gli RSS feed per monitorare i settori o le tematiche di loro interesse? E se sì, come e quando li utilizzano? E infine, che uso fanno delle notizie così tracciate?
Tratto da L’immateriale
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