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Agoravox

27/07/2011

Uno dei primi e fra i più noti siti di citizen jounalism. A quattro anni dal suo lancio in Italia, _Agoravox_ gode di ottima salute e arriva tra i finalisti per il miglior blog giornalistico del 2011 al Premio Ischia.

Si parla da molto tempo di citizen journalism, ma pochi siti ne sono un chiaro esempio come Agoravox.it.
Il progetto nasce in Francia nel 2005 da un’idea di Carlo Revelli e Joel de Rosnay, mutuando il concetto che chiunque può essere rilevatore di notizie. Da questo assunto è nato un sito in cui il cittadino è cronista e non più solo il lettore. Un’idea che, nella sua semplicità, merita un’attenta riflessione sui suoi potenziali sviluppi e implicazioni.
Agoravox – la versione italiana parte nel 2008 – è a tutti gli effetti un sito di informazione, l’unica differenza dagli altri portali di news è che gli articoli sono scritti dai lettori. In pratica, chiunque può iscriversi al sito e cimentarsi nel ruolo del reporter. Va sottolineato che esiste un sistema di autovalutazione e filtro degli articoli tra la community Agoravox, che ha il compito di garantire la qualità delle informazioni.
L’articolo passa al vaglio dei moderatori (i reporter che hanno pubblicato un minimo di 4 articoli sul sito), se ottiene il quorum necessario di voti approvanti la sua pubblicazione, la redazione centrale di AgoraVox fa le ultime, necessarie, verifiche, controlla eventuali problemi di natura giuridica, finalizza l’impaginazione e mette on line l’articolo.
Una volta on line ogni lettore agisce da filtro, può votare e, soprattutto, commentare e apportare correzioni e informazioni complementari. L’idea è piaciuta così tanto che quest’anno, durante il Premio Internazionale Ischia di Giornalismo, Agoravox è stato finalista per il miglior blog giornalistico del 2011. L’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori e, verrebbe da dire, di giornalisti.
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