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Alla scoperta delle Rp nel Regno Unito

13/11/2014

Biagio Oppi

Le relazioni internazionali con altre associazioni nazionali rappresentano una preziosa risorsa per i soci della Federazione. Per approfondire i trend in corso nei diversi paesi Ferpi pubblicherà una serie di interviste, a cura di Biagio Oppi, ai rappresentanti di alcune associazioni internazionali. Il primo ospite è il britannico Alaistair McCapra, CEO di CIPR – Chartered Institute for Public Relations.

Alastair, puoi indicarci le dimensioni di CIPR: la base associativa, la percentuale di genere e anche quali sono le attività professionali predominanti tra i vostri soci.

La base associativa di CIPR comprende circa 11.000 professionisti delle relazioni pubbliche. Le nostre ricerche sulla professione nel nostro paese indicano che le relazioni pubbliche sono praticate per due terzi da donne; le quote di genere riflettono grosso modo questa proporzione, infatti il 65% dei membri di CIPR sono appunto donne.

La maggior parte dei soci sono comunicatori d’azienda, ma abbiamo anche diverse migliaia di professionisti indipendenti o che lavorano per società di consulenza nella comunicazione. In generale, lavorano in tutta la gamma tradizionale di settori e discipline delle Rp, spaziando dai public affairs alla comunicazione interna dalle marketing PR alle financial PR.

Abbiamo visto una crescente importanza dei contenuti sponsorizzati, del content marketing e dei social media … Quali sono le principali tendenze che si possono individuare nel vostro paese per quanto riguarda le Relazioni pubbliche?

La proliferazione dei media digitali ha trasformato profondamente il ruolo delle relazioni pubbliche nel corso degli ultimi cinque anni. L’ascesa del digitale ha fatto sì che la nostra professione si sia spostata al di là della pubblicità e abbia cominciato ad affermarsi come un’area operativa chiave per il business.

Oltre a questo, i professionisti di relazioni pubbliche stanno prendendo sempre più parte alle decisioni strategiche e di business che interessano tutte le aree di attività delle organizzazioni. Nel Regno Unito molti comunicatori hanno abbracciato standard di professionalità tali da poter legittimamente aspirare ad un ruolo manageriale strategico nelle organizzazioni.

Qual è lo stato del processo di accreditamento e delle credenziali professionali?

Il Regno Unito fa un po’ storia a sé, in quanto la maggior parte delle professioni non sono regolamentate. Ci sono alcune eccezioni a questo – in particolare per le professioni mediche e l’architettura – ma in generale, le professioni sono auto-create e auto-regolamentate dagli operatori stessi senza un riconoscimento ordinistico o corporativo. La professione delle relazioni pubbliche è come la maggior parte degli altri mestieri – definiamo i nostri termini di esistenza e le nostre esigenze in termini di istruzione e formazione. Abbiamo e applichiamo il nostro codice di condotta per i nostri soci che possono essere sanzionati se non riescono a rispettarlo. In altri paesi vi è una forte spinta a fare delle relazioni pubbliche una ‘professione riconosciuta’ ma nel Regno Unito non c’è nulla di simile.

La domanda di accreditamento e le credenziali professionali rappresentano quindi un’esigenza interna della professione, e fanno riferimento in realtà alla nostra responsabilità di garantire che i clienti ricevano i più alti standard di servizio. InCIPR incoraggiamo i nostri membri a intraprendere un percorso di CPD (Continuing Professional Development) che – venendo registrato – possa garantire il loro continuo aggiornamento. Per i membri CIPR è ancora facoltativo, ma nelle professioni più tradizionali è obbligatorio. I membri che completano due anni di CPD ottengono la possibilità di definirsi Accredited Practitioner, mentre sotto il CIPR’s Royal Charter l’Istituto offre anche lo status di Chartered Practitioner: quest’ultimo convalida competenze e qualifiche, l’accountability del professionista e il suo percordo di CPD in modo pubblico verificabile da tutti. Lo status di Chartered Practitioner è aperto sia ai membri CIPR e sia ai membri di organizzazioni professionali al di fuori del Regno Unito con la quale CIPR abbia un accordo di partnership.

Il Regno Unito (forse non come l’Italia) è differenziato per aree geografiche con una varietà di realtà economiche e sociali, ma Londra è tradizionalmente considerato il centro più sviluppato. Quali sono le aree principali e che tipo di specializzazione si può osservare nelle diverse aree geografiche?

Londra è stata tradizionalmente considerata l’epicentro della comunicazione e delle relazioni pubbliche nel Regno Unito ed in effetti è così. Ma ci sono altri centri interessanti con specifiche vocazioni industriali che ovviamente influiscono sul tipo di relazioni pubbliche richieste. Tra questi centri ci sono Edimburgo (settore finanziario e bancario), Aberdeen (settore petrolifero), Dundee (giochi per computer), Leeds (diritto, finanza e assicurazioni), Cambridge (hi-tech e pharma) e nord del Galles (settore aerospaziale). Inoltre ci sono anche svariate importanti realtà nelle PMI, come ad esempio nella produzione di alimenti biologici nel sud-ovest dell’Inghilterra enella produzione vitivinicola inglese nelle contee meridionali.

Se un professionista italiano volesse fare networking e incontrare colleghi inglesi quali eventi e/o piattaforme on-line suggeriresti?

Se un collega viene nel Regno Unito gli consiglierei di visitare il nostro sito web e selezionare gli eventi che sono maggiormenete allineati con i suoi interessi professionali. Ad esempio al momento stiamo ospitando una serie molto popolare di eventi incentrati sulla comunicazione digitale, i Social Shorts. Il prossimo appuntamento si terrà il 16 dicembre con Will Hayward di Buzzfeed. Se il collega è al di fuori del Regno Unito può comunque entrare a far parte del nostro gruppo LinkedIn aperto. Abbiamo poi anche un gruppo LinkedIn CIPR internazionale, che offre opportunità di networking per i professionisti della comunicazione provenienti da tutto il mondo.

Consiglieresti un’esperienza nel Regno Unito?

Mi piacerebbe invitare tutti i professionisti della comunicazione italiani a prendere seriamente in considerazione l’idea di un’esperienza lavorativa nel Regno Unito. Suggerirei di costruirsi la propria rete professionale, partecipando a eventi del settore e connettendosi con altri professionisti ; lo inviterei a impegnarsi per il suo sviluppo professionale iscrivendosi ad un percorso di CPD e a contribuire alla crescita della reputazione della nostra professione. Il settore si sta evolvendo ad un ritmo rapido ed è un momento molto eccitante per lavorare nelle relazioni pubbliche.

Quali consigli puoi dare a un giovane collega italiano che voglia cercare lavoro nel Regno Unito?

Come ho detto, dato che le professioni nel Regno Unito non sono regolamentate, non ci sono barriere formali di alcun tipo che impediscono un italiano di lavorare nelle relazioni pubbliche nel Regno Unito. Se hai passione, se sei bravo e se hai davvero qualcosa da offrire, hai tutte le possibilità di trovare un lavoro. Le aziende del Regno Unito, in particolare a Londra e nelle città più grandi, abitualmente impiegano persone di altri paesi. Attenzione però che le relazioni pubbliche sono una professione estremamente competitiva: ci sono molti giovani che cercano di entrare nella professione, per cui ci saranno molte altre persone che fanno domanda per qualsiasi lavoro.

Fai la tua ricerca con cura; nulla dà più fastidio ai selezionatori che CV generici, proposte generiche e lettere che sembrano essere state copiati e inviate a migliaia indistintamente. La chiave è conoscere il più possibile dell’attività del potenziale datore di lavoro e capire esattamente quello che si ha da offrire. Il selezionatore non attribuisce ai titoli di studio il valore principale: solitamente si concentra nel capire che cosa si può fare, e quanto velocemente si può offrire valore al loro business. Consiglio di presentarsi sempre con tre killer facts su ciò che si può fare per la determinata attività, supportando con esempi o con esperienze specifiche.

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Alastair McCapra


Alastair McCapra è CEO del Chartered Institute of Public Relations da novembre 2013. Ha una lunga esperienza nella gestione di soggetti associativi professionali ed è invece relativamente novello per il mondo delle relazioni pubbliche. Nell’ultimo anno ha riformato la governance di CIPR, ha ottenuto un rinnovato Royal Charter e ristrutturato l’organizzazione. E’ interessato a sviluppare solidi rapporti e positive relazioni internazionali con le associazioni sorelle degli altri paesi.
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