Avvocati e comunicatori a confronto per comunicare la professione legale
29/07/2010
Dall’incontro organizzato con la partecipazione di Ferpi e dell’Ordine degli Avvocati di Roma, è emersa grande voglia di fare. Esperti di giurisprudenza e comunicazione finalmente insieme allo stesso tavolo per individuare il futuro di una collaborazione che potrà rivelarsi molto proficua.
Dopo il successo del convegno Comunicare la Professione Legale tenutosi nella Facoltà di Giurisprudenza dell’università La Sapienza il 13 luglio scorso, Antonio Riva, Consigliere nazionale Ferpi e Amministratore delegato di Itinera Srl ha commentato il successo dell’evento definendolo «una prima occasione di incontro tra l’Ordine degli avvocati di Roma e i professionisti delle Relazioni pubbliche, soci della Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana».
«Dopo le ormai lontane “lenzuolate” di Bersani che liberarono le categorie “ordinistiche” dal vincolo che proibiva qualsiasi forma di pubblicità, anche nelle professioni più restie a rinunciare alla sola forma di acquisizione del cliente – il passaparola – si guarda ai professionisti della comunicazione (e delle Relazioni Pubbliche) come possibili consulenti per costruire la propria reputazione», sostiene Riva ipotizzando una sempre maggiore interconnessione tra comunicatori e professionisti.
Al dibattito, che ha messo a confronto sul tema le opinioni delle due categorie coinvolte, hanno partecipato con il loro contributo di saggezza e conoscenza i due presidi delle facoltà che ogni anno laureano quei giovani professionisti, Prof. Mario Caravale, preside di Giurisprudenza e Prof. Mario Morcellini, suo collega di Scienze della Comunicazione.
Si sono succeduti gli interventi di Roberta Zarpellon, Team leader Working Group Ferpi “Comunicare le professioni”, Stefano Martello, Consulente in comunicazione, Ambra di Tommaso, Responsabile marketing e relazioni esterne di Avvocato.it, Barbara Ruiz, Consulente per la comunicazione di uno Studio legale.
Tra gli interventi istituzionali, l’ Avv. Domenico Condello, Consiglio dell’Ordine di Roma con delega alla pubblicità degli uffici legali, proprio in virtù della funzione svolta ha ricordato l’importanza della comunicazione pur sottolineando quelli che sono i principi deontologici da tenere a mente quando si intraprendono delle iniziative di comunicazione.
Gioacchino De Chirico, giornalista e Moderatore dell’incontro ha affermato che l’avvicinamento tra le professioni intellettuali e le attività e le competenze della comunicazione sta avvenendo in uno scenario in cui il contesto di riferimento è mutato rapidamente in entrambi gli ambiti.
«Le professioni, che una volta fondavano il loro prestigio e la loro autorevolezza sui criteri della “distanza” e della “riservatezza”, oggi sono spinte a fare i conti con le necessità della trasparenza, dell’informazione e della partecipazione nonché con la necessità espressa dai cittadini-utenti di poter scegliere in modo critico e consapevole». D’altro canto, prosegue De Chirico, «per la comunicazione è diventato sempre più importante misurarsi con le produzioni basate sui cosiddetti “beni immateriali” – servizi, valori, produzioni simboliche – in cui il momento del consumo e della produzione avvengono in contemporanea e sono successivi all’atto di acquisto e in cui il ruolo della risorsa umana è di decisiva importanza».
Secondo Stefano Martello, consulente in comunicazione per Donalda, casa di produzione audio e video di Roma, «la comunicazione sta vivendo un processo di accreditamento che riguarda il settore legale ma anche quello del Non profit e dell’ambito pubblico».
In questo momento, prosegue Martello, «è importante creare con i nostri interlocutori una relazione credibile che spieghi in maniera inequivocabile i vari step di un efficace processo di comunicazione nonché le varie mansioni deputate a questi obiettivi». Per questo, conclude Martello, «la sostanza, la misurabilità degli obiettivi, la razionalizzazione degli strumenti a disposizione si trasformano in risorse strategiche per affermare un processo di comunicazione naturalmente calibrato sul medio lungo termine ed attentamente pianificato e monitorato».
Secondo Roberta Zarpellon l’aspetto strategico della comunicazione consiste nel trasformarla da “spontanea” ad “intenzionale”. Allora la comunicazione diventa vantaggio competitivo. «Nella relazione con il Cliente, ad esempio, la comunicazione permette di costruire il rapporto non solo sul contenuto professionale ma e soprattutto sul contenuto relazionale. In una parola, il vero patrimonio dello studio è oggi la capacità di costruire relazioni basate sulla fiducia tra professionista e Cliente. Quindi, la differenza che crea vantaggio non è più la competenza, data per scontata, ma la capacità di costruire relazioni. Sempre di più il professionista dovrà impegnarsi su due fronti: creare valore per il Cliente e trovare modalità per fargli percepire questo valore».
Nel dibattito sui media, internet riveste come sempre un ruolo di primo piano. Ambra Di Tommaso esplorando le dinamiche attraverso cui le risorse della rete diventano strumenti per sviluppare il business e la reputazione ha evidenziato l’importanza di un’effettiva presenza online che passa anzitutto attraverso il proprio sito web: «il sito web viene spesso ritenuto, erroneamente, un oggetto superfluo, una pura e semplice vetrina. Le grandi law firm e società di servizi professionali hanno riconosciuto per prime l’importanza di questo strumento per amplificare il loro brand, utilizzandolo come mezzo per trasferire informazioni utili (ricerche, case study, documentazione, news) a clienti attuali e potenziali. Non si tratta più solo di passaparola, il cliente utilizza nel processo decisionale informazioni raccolte attraverso vari canali, primo fra tutti il web come dimostrato da una recente ricerca messa a punto da Martindale-Hubbell».
A conclusione dei lavori è stato rivolto un particolare ringraziamento agli avvocati Antonio Mollo, Rossella Tricanico e Sabrina Rondinelli che con il loro impegno hanno dato un contributo importante alla realizzazione dell’incontro.
Tratto da Avvocato.it