Da anni il valore del marchio è considerato uno degli asset più importanti delle aziende che spendono cifre da capogiro in strategie di consolidamento del logo. Dal '91 il numero dei brand è triplicato e solo nell'anno passato il Us Patent and Trademark Office ha rilasciato 140 mila nuovi marchi, contro ai 40 mila del 1983.Eppure, paradossalmente, proprio questa ossessione da brand ha reso l'America meno fedele al brand.Solo pochissimi, quelli cosidetti "perenni" come Coca Cola o Ibm, possono stare relativamente tranquilli. Per gli altri è sempre più alto il rischio di essere abbandonati a favore del rivale dello scaffale a fianco, meno famoso ma magari più meritevole, nonchè più economico.C'è chi festeggia già la fine dell'aristocrazia del brand, che lascerà il posto alla tanto desiderata meritocrazia dei prodotti. In realtà il quadro cui si riferisce Wired descrive solo una fetta di consumatori, quelli con una buona cultura, dotati di sufficiente spirito critico e di dimestichezza con gli strumenti di informazione. Questo tipo di acquirente sta diventando abbastanza impermeabile al fascino del brand, è iperinformato e refrattario alla facile seduzione. Si tratta di persone sufficientemente consapevoli, che hanno modo di collezionare molti dati sui prodotti e dunque di scegliere oculatamente.Wired News celebra il termine di un lungo periodo di leadership incontrastata della griffe, durante il quale la qualità ha rischiato di essere ofuscata e confusa con il riverbero del brand.I "savvy consumers", così vengono chiamati gli acquirenti consapevoli, sono resi più esigenti e più forti dalla sovrabbondanza di informazione, anche se vi sono settori dove questo fenomeno è molto più evidente che in altri.E in tutto questo Internet gioca un ruolo cruciale, grazie a servizi come Froogle (offerto dal motore di ricerca Google) e da siti come Epinions, specializzati nella recensione e comparazione di tutti i prodotti venduti. Alla scoperta del migliore, a prescindere dal fascino del brand.Emanuela Di Pasqua-TotemWired News segnala un nuovo fenomeno: in contemporanea alla proliferazione di nuovi marchi si assiste a un generico declino di appeal dei brand. E' colpa di un nuovo tipo di consumatore, quello iper-informato. E un po' anche della Rete.