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Ciao Aldo

01/12/2004

Aldo Chiappe ci ha lasciati. "Aldo, ognuno di noi oggi è triste. Non ci sei più, ma ti scrivo lo stesso, tanto tu ci senti anche di lì". "... è mancato un maestro e un grande punto di riferimento per tutti coloro che grazie a lui, alla sua intelligenza e professionalità hanno potuto studiare e apprendere le migliori pratiche di relazioni pubbliche". Raccogliamo qui i ricordi degli amici e dei colleghi.

Aldo Chiappe se n'è andato.Qui di seguito abbiamo messo insieme i saluti affettuosi di colleghi ed amici.
Ma prima vogliamo ricordarlo attraverso le pagine di questo stesso sito.
Ecco quando, nel novembre 2001, veniva festeggiato, mentre di lì a poco avrebbe ricevuto il Premio Protagonista delle Relazioni Pubbliche dell'anno da parte della Università IULM.
Ed ecco invece i messaggi degli amici:
"L'uscita di scena di Aldo Chiappe non può essere commentata a caldo.L'evento è rilevante per tutti noi e va attentamente riflettuto e meditato. Per ora, soltanto l'angoscia di aver perso un autentico protagonista della nostra migliore comunità professionale e un amico leale e sincero.Si stenta a crederlo... cara Mimma, nessuno più di te soffre la sua mancanza e ti sono vicino. Ma un po' di vuoto è anche qui, qui da me".(tmf)
"Aldo, ognuno di noi oggi è triste. Non ci sei più, ma ti scrivo lo stesso, tanto tu ci senti anche di lì. Voglio ricordare due cose di te: la volta, che, su di una spiaggia in Sardegna, mi spiegasti il tuo concetto di vita, che non prevedeva che il lavoro occupasse tutto lo spazio, ma ne lasciava quanto bastava per vivere serenamente. La seconda, quando inaugurai il Centrostudi Comunicazione a Roma e tu, che stavi per aprire una sezione romana dell'Isforp, rinunciasti a farlo per non creare tensione tra noi. Ci augurammo successo vicendevolmente, impegnandoci a non ostacolarci mai. E non ci siamo mai ostacolati, anzi. Che bello è lavorare con i gentiluomini. Ma ora devo dire: che bello era lavorare.... Ciao, Aldo, ti abbiamo tutti voluto bene".Enrico Cogno
"L'ho incontrato la prima volta nel 1975 a Milano,  nel piccolo ufficio di via Visconti Venosta. Dopo pochi giorni iniziavo  la mia avventura professionale nella sua agenzia. Venivo dal giornalismo, capivo poco – forse nulla – di relazioni pubbliche. Ma lui trasmetteva passione ed entusiasmo. Lo scelsi per quello e fui fortunata.Di lui mi  piaceva l'intuito creativo unito alla capacità di restituire essenza strategica anche alla più banale delle richieste del cliente; di lui mi stupiva il perfezionismo organizzativo con cui aggrediva i progetti da realizzare. Di lui ricordo la erre rotonda con cui, nel bene e nel male, si rivolgeva a me dicendomi : "Cerrrana, mi consenta".Con lui non ho imparato un mestiere, bensì una professione. Mi ha insegnato giorno dopo giorno. E io ho fatto lo stesso con quanti hanno poi lavorato con me. Era un costruttore di talenti. Perché non era un manager, ma solo un grande professionista che amava la vita e il suo lavoro.L'ho rivisto qualche mese fa. Tornava da  Cortina. Camminava per Montenapoleone con l'inseparabile Mimma. In forma smagliante. Sereno, brillante, lievemente abbronzato.Come se non fossero passati 25 anni. L'ho ammirato e un po' invidiato. Voglio continuare a ricordarlo così".Nicoletta Cerana
"Caro Aldo,e adesso? Senza il tuo sorriso ironico, senza la tua intelligenza, senza quel modo tutto tuo di rendere facili e chiari i progetti più astrusi e difficili, senza il tuo affetto che ha accompagnato per tanti anni chi ha avuto ilprivilegio di godere della tua amicizia sarà tutto più povero e triste.Cara Mimma,nel dolore più grande, resta il piccolo conforto di avere vicino a te l'affetto di chi è stato suo allievo: quasi una famiglia.Grazie".Patrizia Rivani Farolfi
"Di Aldo Chiappe mi mancherà la sua incomparabile disponibilità e soprattutto l'affettuosità con cui rispondeva a tutti coloro che avevano bisogno di lui e dei suoi consigli; mi mancherà il suo modo di essere, così serio e ironico assieme. Con lui è mancato un maestro e un grande punto di riferimento per tutti coloro che grazie a lui, alla sua intelligenza e professionalità hanno potuto studiare e apprendere le migliori pratiche di relazioni pubbliche.Grande Aldo. Sarai sempre tra di noi". (VV)
"Mi ha colpito profondamente di aprire  la News letter e di leggere che Aldo non c'è più. Stento a crederci. Era un amico, un maestro e anche un punto di riferimento, specialmente per chi ha inizia da giovane assistente negli anni sessanta e settanta. Aldo rappresentava un mondo di grande lealtà , chiarezza, professionalità e distensione di rapporti e relazioni. O forse anche il più bel periodo della mia gioventu professionale. Con grande rimpianto e tristezza, saluto Aldo. Donatella Lanzeni
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