Caro Vladimiro,ti ringrazio dell'invio del vostro notiziario, che trovo ben fatto. Non condivido tuttavia l'entusiasmo espresso nell'ultimo numero in un articolo sul pronunciamento della Royal Society a proposito di cambiamenti climatici.A dimostrare che l'IPCC riflette valutazioni politiche piuttosto che scientifiche, basta un fatto: nella bozza del protocollo di Kyoto c'era scritto che non esistono prove della responsabilità umana nei cambiamenti climatici, affermazione poi censurata e stravolta nel testo finale.Insomma: chi crede nella responsabilità umana in questo campo potrebbe anche aver ragione, ma molti scienziati autorevoli sono di parere opposto (per esempio, nel 2001 io riferii sul Sole-24 Ore le idee prevalenti in un convegno internazionale presso l'accademia dei Lincei).Si sente affermare che il protocollo di Kyoto si basa comunque sul principio di precauzione: in nome della precauzione si dovrebbero però evitare programmi capaci di causare danni enormi all'economia dell'occidente e dei paesi in crescita (e quindi del mondo), a maggior ragione dal momento che gli stessi loro fautori ne ammettono le conseguenze limitatissime sull'effetto serra.Forse questo tema, non strettamente connesso con gli scopi della vostra federazione, non è di tuo interesse; in tal caso mi scuso della lungagnata e ti saluto, come al solito, con cordialità.Gianni FochiScuola Normale SuperiorePiazza dei Cavalieri, 7.56126 PISAhttp://homepage.sns.it/fochiUn commento di Gianni Fochi all'articolo pubblicato la scorsa settimana su questo sito.