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Comin: il valore strategico del Bilancio

01/12/2010

“Non ci sono etica e responsabilità di impresa senza una strategia di lungo periodo che si traduca in azioni concrete e prassi di comunicazione rigorose”: queste le parole del presidente Ferpi, _Gianluca Comin,_ alla cerimonia finale dell’Oscar di Bilancio 2010, suggellata dalla targa di merito assegnata dal Presidente della Repubblica. Divenuta un appuntamento immancabile, la cerimonia finale è uno degli eventi più attesi nel mondo economico-finanziario.

Fondazione per il Sud, Società Cattolica di Assicurazione Soc. Coop., Banca Fideuram, Bombardier Transportation Italy, Credito Trevigiano Banca di Credito Cooperativo Soc. Coop, Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Roche e Eni: questi gli 8 vincitori dell’edizione 2010 dell’Oscar di Bilancio. Oltre a Saipem, che si è aggiudicata il Premio Speciale per la Governance Societaria.
L’Oscar di Bilancio, il premio promosso e gestito da Ferpi, giunto quest’anno alla sua 56^ edizione, si conferma oltre che uno degli eventi più importanti per la comunità economico – finanziaria, anche un laboratorio avanzato del bilancio italiano. Filo conduttore di quest’anno I numeri non sono tutto: è infatti volontà di Ferpi, attraverso l’Oscar, di puntare sul bilancio integrato, una modalità di rendicontazione che, insieme ai numeri economici, ingloba la valutazione sull’impatto sociale e ambientale dell’organizzazione.
La Cerimonia di Premiazione, che si è tenuta il 29 novembre a Milano nella tradizionale sede di Palazzo Mezzanotte, ha visto l’apertura della serata con la lectio magistralis di Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e gli interventi di Gherarda Guastalla Lucchini, Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio, Gianluca Comin, Presidente Ferpi e Angelo Provasoli, Presidente della Giuria dell’Oscar di Bilancio.
di Gianluca Comin (*)
Oggi Ferpi festeggia 40 anni di attività ed è per me un onore aver ricevuto in qualità di Presidente una targa di merito da parte della Presidenza della Repubblica Italiana.
Questo premio, che divido volentieri con chi mi ha preceduto, è un’espressione dell’impegno profuso in questi anni dalla Federazione nel costruire un patrimonio fatto di relazioni tra la comunità professionale dei relatori pubblici ed il mondo delle imprese, delle istituzioni, della Pubblica Amministrazione, delle organizzazioni no profit, all’insegna della qualità e dell’autorevolezza.
L’Oscar in questi anni ha portato alla luce le best practice nella comunicazione, aiutando i relatori pubblici a migliorare le proprie competenze manageriali e mettendoci in grado di dialogare con chi opera nel cuore delle aziende ma anche delle istituzioni.
Da quest’anno, infatti, l’Oscar di Bilancio ha raddoppiato il suo appuntamento e accanto alla premiazione di questa sera, meno di quindici giorni fa si è svolta a Roma la premiazione dell’ Oscar dedicato ai bilanci degli enti locali. Un cambiamento importante al passo coi tempi che dimostra come la cultura del render conto sia ormai patrimonio diffuso della macchina pubblica così come delle organizzazioni private.
Ed è indubbio, dal momento che oggi viviamo una fase di difficile interpretazione e di “evoluzione dei compiti della comunicazione”, che questo concorso assuma un significato ancora più premiante verso le aziende che si sono contraddistinte proprio per la qualità del loro sforzo di comunicare con trasparenza ed efficacia i loro risultati e la strategia perseguita.
Ci siamo lasciati lo scorso anno convinti che la comunicazione, pur di fronte alle restrizioni, fosse una delle risposte più efficaci alla crisi. Abbiamo assistito, nonostante il difficile momento economico, a performance di eccellenza provenienti dalle maggiori realtà italiane: nel comunicare grandi operazioni finanziarie, ad esempio, ma anche istituzionali e di retail.
Quest’anno però ci siamo anche accorti di quanto è fragile la reputazione, e di quanto sia importante costruirla e consolidarla nel tempo, avvalendosi di professionisti del settore e tenendo sempre presenti i nuovi paradigmi della conoscenza. Penso a quanto ci abbia colpito il caso BP, e alle sue implicazioni. Ne abbiamo colto un insegnamento importante.
Non c’è etica e responsabilità di impresa senza una strategia di lungo periodo che si traduca in azioni concrete e prassi di comunicazione rigorose, capaci di garantire una reale accountability nel rispetto dei bisogni di conoscenza degli stakeholders coinvolti.
Mai come oggi abbiamo bisogno di informazioni chiare e dati precisi, unica moneta di scambio su cui può rinascere la fiducia reciproca.
Mai come oggi la trasparenza nelle relazioni e la completezza dei contenuti si impongono come asset decisivi per aiutare azionisti, partner e stakeholders, nel districarsi in mezzo ai rischi di opacità e di incertezza nell’interpretazione del nostro operato.
Mai come oggi la comunicazione è chiamata ad un ruolo evolutivo di sistema che la elegge a leva di valore principale di un’organizzazione che si traduce in informazione, dialogo, responsabilità, esperienza, ascolto, co-azione.

Le relazioni pubbliche sono entrate ormai in una fase di maturità professionle: si sono consolidate in una prospettiva globale e i parametri professionali si sono notevolmente allargati. Consapevolezza professionale e consolidamento operativo hanno legittimato le relazioni pubbliche emancipandole dalle battaglie tattiche del passato – a colpi di comunicati, eventi e slogan – e immergendole in una visione strategica a supporto delle relazioni e della reputazione delle organizzazioni.
La crescente all’istituzionalizzazione delle relazioni pubbliche e’ stata di recente riconosciuta dal terzo rapporto di Mervyn King, uno tra i più importanti documenti sulla governance delle organizzazioni. Il ruolo delle relazioni pubbliche e’ stato riconosciuto addirittura nel nuovo standard Iso 26000, che indica il coinvolgimento degli stakeholder quale elemento fondamentale per la realizzazione della responsabilità sociale.
Ci siamo messi in gioco ripensando le nostre attività nei diversi ambiti e contesti organizzativi, rispondendo alla velocità dei cambiamenti delle nuove tecnologie e alla tanta verticalità che ha caratterizzato e continua a caratterizzare la nostra professione: relazioni con i media, lobbying, crisi, comunicazione online.
Risultati attestati anche da recenti ricerche, tra cui mi piace citare quella presentata qualche giorno fa dal professor Mannheimer per Assorel da cui emerge come le relazioni pubbliche siano considerate una leva di comunicazione preziosa ed indispensabile anche in tempi di crisi (9 intervistati su 10 dichiarano non utile interrompere le Rp, nemmeno in tempi di crisi), in espansione (Comunicazione interna e Pubblic Affairs), con una seria reputazione migliorata anche nel corso degli ultimi due anni che trova riscontro nella percezione positiva da parte di aziende, istituzioni e associazioni di categoria.
Non più dunque solo un ruolo tecnico e operativo, ma anche un valore strategico della comunicazione e della sua capacità di raggiungere e relazionarsi con tutti quegli stakeholder che, proprio per il loro ruolo sempre più attivo, incidono con il loro operato sui risultati aziendali.
In quest’ottica, lo sforzo oggi è quello di bilanciare strumenti e competenze per districarsi tra la soddisfazione delle aspettative degli stakeholder e il business.
Tale sfida, come vedremo questa sera, è stata raccolta e in molti casi vinta.
Oggi i bilanci premiati presentano delle sintesi eccellenti delle realtà aziendali, della mission, dell’impatto sulla società e sull’ambiente: i numeri acquistano valore aggiunto raccontando missione, presente e futuro delle organizzazioni, chiarendone allo stesso tempo le relazioni con la società nel suo complesso.
Strumenti multidimensionali che rispondono alla logica del report integrato con la rendicontazione finanziaria, sociale, ambientale della loro organizzazioni.
L’Oscar di Bilancio si conferma così il laboratorio avanzato del bilancio italiano, che dimostra come la responsabilità sociale non sia una mera “tensione ideale”, ma un modello di efficacia e di efficienza capace di far sistema e di produrre risultati.
Questa Italia esiste, ed oggi la raccontiamo con la nostra premiazione. Con un po’ di orgoglio, come Ferpi, rivendichiamo in questo nostro importante anniversario, il merito di aver stimolato imprese e professionisti a cercare l’eccellenza nella trasparenza e nella relazione con gli stakeholders. Abbiamo favorito il dibattito, abbiamo formato giovani, dialogato con le università per ribadire con forza il ruolo professionale del comunicatore.
Grazie dunque a tutti coloro che hanno accettato la competizione, grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento.
Ringrazio i membri della Giuria, ed in particolare il prof. Angelo Provasoli, per il prezioso lavoro di analisi e valutazione dei bilanci.
Ringrazio tutti i Partner e gli sponsor del premio.
Non posso poi non rinnovare un ringraziamento speciale a Gherarda Guastalla Lucchini, segretario generale dell’Oscar di Bilancio, e al suo staff, per l’impegno dedicato nel rendere sempre più autorevole e prestigioso questo concorso e aver reso l’Oscar PA già un gran successo.
(*) Direttore Relazioni Esterne di Enel e Presidente Ferpi
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