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Comunicazione: le tendenze del settore in Italia

16/10/2009

Secondo gli ultimi dati di Assocomunicazione, il mondo della comunicazione in Italia è in crisi. Ma solo in parte per colpa della crisi economica. E non per tutti i settori.

Il mondo della comunicazione in Italia è in seria difficoltà. Questa la fotografia realizzata da Assocomunicazione, l’associazione di categoria sulle agenzie del comparto. Ma la crisi del mercato italiano della comunicazione sembrerebbe riconducibile, solo in parte, alla crisi economica mondiale.


I dati parlano chiaro: già tra il 2003 ed il 2008, infatti, i ricavi delle agenzie di pubblicità sono calati del 17%, passando da 890 a 732 milioni lordi. E in calo anche pubblicità ( -11%), servizi media (-15%) e promozioni/incentive (-1%) mentre crescono DM (+27%), digitale (+20%), e RP (+16%). Ma a causa della crisi in atto, nel 2009 il trend negativo è destinato a peggiorare.


La rigidità del panorama della comunicazione italiano impedisce lo sviluppo di azioni veramente innovative, anche se alcuni settori mostrano segnali positivi. Questa situazione viene definita da Diego Masi, presidente di Assocomunicazione, the rise of the rest, ossia la crescita di quelli che un tempo erano ritenuti settori minori e un calo della cosiddetta comunicazione classica, che addirittura talvolta riesce ad essere controbilanciata dai settori emergenti.


Assocomunicazione è tornata quest’anno, dopo sei anni di silenzio, a stilare una classifica delle agenzie pubblicitarie: il ritorno alle classifiche vuole essere uno stimolo per incentivare una sana competizione in grado di dare nuova vitalità al comparto. Il mercato della comunicazione cambia ma ci sono poche novità tra gli attori principali. Prima si colloca Armando Testa con ricavi pari a 49,1 milioni di euro per il 2008, seguita da Brand Portal e DraftFcb.


I problemi che affliggono il mercato sono essenzialmente: il calo delle remunerazioni, il ritardo nei pagamenti e la necessità di maggiore trasparenza in merito alla legge sulle gare pubbliche, sulle quali è al momento in corso un tavolo con Assorel e Unicom per lavorare insieme a un articolo che colleghi i dati strutturali dell’agenzia con la possibilità di essere chiamata a lavorare per la pubblica amministrazione


Il messaggio di fondo della ricerca resta comunque chiaro: bisogna cambiare magari guardando alla rivoluzione della green economy che potrebbe portare ad un rilancio dell’economia mondiale ed alla creazione di nuovi posti di lavoro.
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