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Con il dizionario siamo arrivati alla lettera elle. Ma vi serve? Lo consultate? Pensate sia utile?

14/04/2004

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LegitimacyLegittimazione sociale di una organizzazione (vedere la voce license to operate). Sul concetto di legittimazione ha scritto parecchio la studiosa Susanne Holstrom nell'ambito della sua teorizzazione del modello rilfettivo delle relazioni pubbliche.License to operateLicenza ad operare: un modo di dire per rappresentare l'anelito di una organizzazione alla legittimità sociale. In effetti la licenza non viene concessa da una norma, o da una camera di commercio, ma dai pubblici influenti consapevoli (stakeholder). E' una vera e propria legittimazione sociale dell'organizzazione, molto importante soprattutto quando scoppia una crisi e i pubblici influenti, se la licenza ad operare è stata ‘concessa', fanno quadrato e sostengono l'organizzazione.List brokerUn fornitore di servizio che propone al relatore pubblico liste di nominativi di persone con le quali avviare relazioni rilevanti.Lobby (lobbying)E' l'attività di chi opera per influire sugli esiti di un processo decisionale pubblico. Il termine deriva da corridoio, ove staziona chi non ha diritto ad entrare nei luoghi della decisione pubblica e ferma i decisori che vi si recano per rappresentare le proprie argomentazioni. In alcun Paesi (Stati Uniti) l'attività di lobby è regolata fin dal secondo dopoguerra: sostanzialmente il lobbista ha obbligo di registrarsi in un elenco pubblico indicando gli interessi che rappresenta e di consegnare periodicamente alla istituzione presso la quale si è registrato una relazione in cui illustra l'attività svolta e le spese sostenute. In Italia, la regione Toscana ha regolato le attività dei gruppi di interesse e la regione Calabria discute una analoga proposta legislativa. Da non confondere con Public Affaire di cui la lobby è parte ma non il tutto.Low key (low profile)Una campagna o una iniziativa low key o low profile è una campagna o iniziativa di basso profilo, di tono moderato. Quando l'obiettivo non è la visibilità ma l'efficacia della relazione.Labor intensiveLe relazioni pubbliche, a differenza della pubblicità, sono una attività ad alta intensità di lavoro e a (relativamente) bassa intensità di capitale. L'implicazione è rilevante quando ci si accinge a valutare l'indotto economico delle due attività. Mentre infatti ha senso misurare l'indotto della pubblicità sommando gli investimenti delle organizzazioni sui diversi media (vedi il Sis - sistema integrato della comunicazione - introdotto dal Parlamento con la recente legge Gasparri, oppure l'annuale ricerca Upa/Intermatrix sugli investimenti in pubblicità) non ha alcun senso utilizzare gli stessi indicatori per le relazioni pubbliche le quali, come è noto, non acquistano spazi o tempi sui diversi media. Così, per valutare le relazioni pubbliche, ha molto più senso censire il numero degli operatori, attribuire loro un costo lordo medio per l'organizzazione nella quale o per la quale lavorano, moltiplicare per tre questa somma in virtù di una sia pur modesta ma indispensabile produttività e si ottiene l'indotto complessivo. Così in Italia, nel 2001 erano 70 mila i relatori pubblici con un costo lordo annuo medio di 50 mila euro. Moltiplicando questa cifra per tre si arriva a superare i 10 miliardi di euro l'anno.Labor relationsRelazioni con il sindacato dei lavoratori. Normalmente sono delegate alla direzione risorse umane (o personale), ma in situazioni di emergenza o in casi di negoziati particolarmente rilevanti si rende necessario anche l'intervento del relatore pubblico, quasi sempre per questioni attinenti i rapporti con la stampa, ma talvolta anche per i rapporti diretti con il sindacato oppure con altri soggetti istuzionali o meno ritenuti rilevanti per il raggiungimento dell'obiettivo perseguito.
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