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Consegnati i WelcomeAward alle banche che realizzano i migliori prodotti per migranti

17/10/2006

A Milano, la tappa intermedia della tre giorni dedicata ai temi del Welcomebanking. Un convegno in cui si è parlato di comunicazione e integrazione, al quale ha partecipava anche FERPI. Ecco la sintesi delle relazioni che hanno preceduto la consegna dei riconoscimenti a CoBaPo e Gruppo Sella.

Argomenti quali immigrazione e mondo bancario trovano spazio quasi quotidianamente nelle pagine dei nostri giornali o nei programmi dei dibattiti pubblici; ma del loro reciproco rapporto, in termini di dialogo e integrazione, si parla ancora troppo poco soprattutto considerando il fatto che la globalizzazione finanziaria costituisce ormai un fenomeno reale che richiede risposte concrete, trasformazione e innovazione. Interrogarsi sulle problematiche dell'integrazione bancaria dei migranti, nella volontà di favorire la relazione fra due mondi solo apparentemente lontani, non significa affrontare un tema di frontiera ma vuol dire discutere di un aspetto attualissimo e strettamente connesso allo sviluppo socio-economico di un Paese, che oggi più che mai dipende anche dalla sua capacità di misurarsi con la 'diversità' nel senso più articolato e ampio del termine. A questo proposito, c'è da augurarsi che episodi come il conferimento del Premio Nobel per la Pace all'iniziatore del sistema del microcredito, l'economista del Bangladesh Muhammad Yunus, abbiano un impatto determinante sul processo di sensibilizzazione del mondo bancario verso la creazione di modelli di gestione che contemplino anche i concetti di ascolto e accoglienza. Ma iniziative più circoscritte come quella che si è svolta nei giorni scorsi tra Biella, Milano e Torino testimoniano pienamente come la questione sia rilevante e quanto sia urgente reagire a livello culturale e non semplicemente tecnico. Parliamo del Welcomebank, un progetto avviato nel 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e da Etnica, il network per l'economia interculturale, che - come dice il nome stesso si pone la finalità di sensibilizzare il settore bancario sull'esigenza e sull'opportunità di servire le comunità migranti in Italia con maggiore attenzione e sensibilità oltre a favorirne l'integrazione economica. Annuale appuntamento per il dibattito tra operatori bancari, studiosi del social banking e della finanza etica, professionisti del marketing interculturale e della comunicazione, rappresentanti dell'editoria e dei media etnici, nel corso del tempo Welcomebank si è evoluto in un progetto più strutturato che quest'anno ha visto l'organizzazione di tre giorni di happening itinerante tra Piemonte e Lombardia, patrocinato da numerose organizzazioni fra le quali figura anche FERPI. Inaugurato il 12 ottobre a Biella con la presentazione della ricerca 'Imprese di migranti' e conclusosi il 14 a Torino con il convegno intitolato Da target a leader' (di cui sono disponibili alcune relazioni a questo link), Welcomebank ha scelto la Fondazione Eni Enrico Mattei di Milano per ospitare la sua tappa intermedia destinata all'assegnazione del WelcomeAward, il riconoscimento per le banche che progettano il miglior prodotto per i migranti.Il Premio, novità di quest'anno, è stato intitolato alla memoria della sociologa e mediatrice culturale Suede Saadia Benkdhim scomparsa tragicamente lo scorso febbraio. Un fatto che, nella sua drammaticità, ha tuttavia contribuito ad imprimere all'atmosfera del convegno un calore non usuale per un appuntamento di carattere professionale, un coinvolgimento emotivo richiamato altresì dalla lettura di alcune poesie vincitrici del concorso letterario per scrittori migranti Eks&Tra (qui disponibili in formato .doc), recitate dagli stessi autori tra una relazione e l'altra. Competenza, partecipazione e creatività si sono così rivelate le chiavi della buona riuscita dell'evento di venerdì scorso. E' stato l'instancabile patron dell'iniziativa, nonché presidente di Etnica, Enzo Mario Napolitano (foto) a dare il via all'intensa mattinata ricordando, dopo i ringraziamenti, anche le attività collaterali al convegno quali la realizzazione dell'e-book 'Il Welcome Banking' (un laboratorio aperto agli interventi di chiunque voglia contribuire), l'attivazione della seconda edizione dell'Executive Master in Management Interculturale (Biella, marzo 2007) e quella della prima edizione dell'Executive Master in Welcome Banking (Milano, aprile 2007). La parola è così passata al saluto di Giulio Sapelli (FEEM) e Luigi Squillario (Fondazione Cassa di Risparmio di Biella) dai quali si è sollevata un'invocazione al recupero da parte dell'universo bancario di valori come solidarietà, gratuità, dono. Principi basilari di un sistema che, prima della sua valenza di target, riconosca al potenziale cliente la sua identità di persona e le garantisca quel diritto di accesso al credito che costituisce un requisito sostanziale alla sua legittimazione sociale. E che, soprattutto, andrà a costituire una domanda sempre maggiore da parte dei migranti, a fronte dell'inarrestabile processo di mondializzazione della società cui oggi già assistiamo.Dopo le introduzioni, la serie degli interventi coordinata da Farian Sabahi (Università di Torino) e Aly Baba Faye (DS) che hanno moderato l'incontro - è stata aperta dalla relazione di Luca Visconti (IEGI Università Bocconi) (foto) dedicata all'analisi della bancarizzazione dei migranti italiani in contesti B2B e B2C. Illustrando i dati di scenario sulla base di indicatori di rilevanza economica, Visconti è passato a considerare il fenomeno nei contesti consumer (presentando i dati sui comportamenti di acquisto e sul rapporto con le banche) e nei contesti business (delineando il profilo degli imprenditori migranti e le relative forme di finanziamento). In conclusione ha commentato i dati relativi alla mappa di posizionamento delle banche italiane, illustrando i criteri di segmentazione e alcuni esempi di comunicazione mirata, chiudendo quindi la sua relazione con alcune considerazioni sull'impatto sociale. (Qui è possibile scaricare la presentazione integrale di L. Visconti).E' stata quindi la volta di Giovanni Arcuati (Immigrazionisti) (foto) che nella sua testimonianza ha affermato un principio fondamentale, sebbene non così scontato, per l'efficacia delle iniziative rivolte all'integrazione - non solo bancaria - dei migranti. Ovvero quello della loro partecipazione diretta alla progettazione degli interventi: un coinvolgimento in prima persona che diventa requisito primo per lavorare con i migranti e non per i migranti. Dunque ascoltare, capire, conoscere nella volontà di intervenire dal basso, evitando di applicare soluzioni che prescindano da esigenze proprie di culture differenti. E' questa la formula che la cooperativa Immigrazionisti sta sperimentando anche nell'ambito di iniziative a carattere finanziario, ha ricordato Arcuati portando a titolo di esempio un progetto di microcredito per donne straniere avviato in collaborazione con l'Associazione Alma Terra di Torino.Il concetto di ascolto è stato ribadito anche da Gherarda Guastalla Lucchini (FERPI) (foto) in un intervento focalizzato sugli aspetti della comunicazione tra banche e migranti. Se da una parte la necessità di creare una nuova relazione tra questi due mondi deriva dalla sempre maggiore domanda di accesso ai servizi finanziari da parte dei migranti - che costituisce per altro il requisito essenziale per essere cittadini a pieno titolo -, dall'altra si prospetta come grande opportunità per gli istituti di credito che si trovano a poter raggiungere un bacino di risorse con un rilevante potenziale di investimento e disponibilità di rischio. In un simile scenario la comunicazione rappresenta dunque uno strumento cardine per determinare i connotati di un nuovo rapporto banche-migranti, la cui efficacia dipende dall'applicazione di alcune condizioni quali ascolto, legittimazione sociale, riconoscimento del singolo, dialogo e accoglienza. Tutti concetti appartenenti alle teorie delle Relazioni Pubbliche che possono pertanto favorire un supporto concreto alle strategie di Welcomebanking. (Qui è possibile scaricare la presentazione integrale di G. Guastalla Lucchini 'Nuove relazioni per un rapporto personale da costruire').Anche l'intervento di Aldo Guidi (Mc Cann-Erikson) - intitolato eloquentemente 'Dal movimento degli uomini al movimento della comunicazione' - si è incentrato sull'analisi dei sistemi comunicativi utilizzati dalle nostre banche che, nonostante un'apparenza accattivante, non corrispondono nei fatti al messaggio veicolato. La banca, insomma, resta ancora un'istituzione immobile, lontana dal singolo e contraddistinta da un linguaggio in molti casi 'esoterico'. Soprattutto nei confronti dei nuovi soggetti che hanno cominciato a popolare l'Europa: migranti come fantasmi, cittadini non riconosciuti tali ma oggi motori di una nuova sfida finalizzata alla creazione del linguaggio dell'accoglienza. Quello che nasce dalle esigenze della vita pratica, chiaro, semplice e tale da divenire linguaggio del rispetto. Un esempio su tutti, quello del Canada: basta consultare il sito dedicato per l'immigrazione per trovare nella sezione Banking, alcune istruzioni di una tale chiarezza di linguaggio da apparire quasi disarmante...invece, semplicemente accogliente. (Qui è possibile visualizzare la presentazione integrale di A. Guidi).Ai primi quattro interventi, ha fatto seguito la presentazione di due casi paradigmatici di comunicazione della, nella e per la diversità.Il primo di questi, illustrato da Nicoletta Ferro (FEEM) (foto), era quello di HSBC, gruppo bancario con 9.500 filiali localizzate nei 5 continenti, che dal 2000 ha cominciato ad attuare politiche di comunicazione e di offerta finanziaria sulla base del riconoscimento della diversità come valore ma anche come business value. Un'operazione conseguente al fenomeno della globalizzazione che è stata concertata con l'obiettivo finale di valorizzare le culture locali. A fronte della definizione di diversità - raggiunta attraverso una ampissima articolazione di parametri - HSBC ha lanciato alcune campagne pubblicitarie finalizzate all'accettazione delle differenze culturali cui hanno corrisposto in ogni Paese coinvolto interventi di local adjustement ad ampio raggio. Un caso esemplare che tuttavia non è scampato a qualche episodio di 'miopia' culturale, a dimostrazione dell'importanza dell'ascolto nell'ottica del relativismo culturale. (Qui è possibile scaricare la presentazione integrale di N. Ferro 'Global brand, local content. In caso HSBC).Tutt'altro contesto quello in cui è nato il progetto realizzato dal Network per lo Sviluppo della Comunicazione Sociale presentato da Rossella Sobrero (Unicom) (foto). Si tratta di Etnopoli, un gioco di ruolo di imminente produzione creato nell'intento di costituire non solo un mezzo ludico, ma un vero e proprio strumento per comunicare la diversità. Il prodotto finale è stato raggiunto attraverso un lavoro condiviso, partito nel 2002 con una intensa fase di ascolto realizzata tramite incontri con mediatori culturali, raccolta di esperienze di migranti e analisi dei dati. A questo ha fatto seguito un momento di scambio di idee ed esperienze fatto di incontri interculturali e condivisione dei primi risultati raggiunti, fino ad arrivare alla fase di creazione condivisa del progetto che è sfociata nella scelta di realizzare un gioco di ruolo per veicolare il messaggio attraverso situazioni e personaggi in cui immedesimarsi. Un percorso realizzato 'sul campo' che rispecchia quelle strategie comunicative auspicate da molti dei relatori al convegno. (Qui è possibile scaricare la presentazione integrale di R. Sobrero 'Comunicazione interculturale. Etnopoli, non solo un gioco). E, dopo l'intervento di Josè Galvez, che ha presentato il progetto Impresaetnica.it, e la testimonianza di Thomas Mc Carthy dedicata alle attività della cooperativa Ghanacoop (sulla quale avevamo pubblicato qualche tempo fa un paper che aveva come oggetto il caso della sua relazione con l'Istituto di credito cooperativo AEmil Banca), si è svolta la cerimonia di consegna dei WelcomeAward.La giuria del premio, vasta, plurale e composta da esperti nel campo dell'economia interculturale, ha individuato cinque finalisti per i prodotti particolarmente innovativi sviluppati: - CoBaPo Consorzio delle Banche Popolari per Conto World- Banca Popolare di Milano per ¡Extraordinario!- Gruppo Banca Sella per SWS Sella World Service- Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza per Cariparma Welcome- San Paolo Imi per Multiethnic Point Tra questi, la giuria ha assegnato i seguenti premi:WelcomeAward per la Comunicazione a CoBaPo Consorzio delle Banche Popolari per Conto World  "per aver predisposto e attuato un piano di comunicazione integrata utilizzando con equilibrio e creatività una pluralità di strumenti di comunicazione interna ed esterna, di formazione e di informazione che si sono rivelati efficaci per avviare una proficua relazione con i clienti e le comunità migranti." WelcomeAward per l'Innovazione a Gruppo Banca Sella per SWS Sella World Service  "per aver attuato un innovativo modello di servizio in grado di dare risposte efficaci e complete alle esigenze bancarie, finanziarie ed assicurative dei clienti migranti." Nel comunicato stampa seguito alla premiazione, si legge:"Questi premi rappresentano un riconoscimento importante per soggetti che hanno espresso il proprio impegno verso il mondo dei migranti e delle loro esigenze, al fine di giungere a una convivenza ispirata a criteri di uguaglianza e solidarietà civile. Da questa convivenza pacifica tutti noi potremo certamente trarre importanti vantaggi oltre che un arricchimento culturale".Valentina Pasolini


Leggi l'intervento di Toni Muzi Falconi dedicato ai temi della comunicazione interculturale, pubblicato questa settimana nella sezione Opinioni e Commenti: 'L'immigrazione è oggi la questione politica, sociale ed economica più rilevante e pervasiva nel mondo. Solo la comunicazione per, con e nella diversità può ridurne i rischi e ad esaltarne le opportunità'.
 
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