Biagio Oppi
È stata presentata la scorsa settimana, presso la sede del Centro Svizzero a Milano, la ricerca “Corporate Reputation: tendenze emergenti e implicazioni strategiche”, realizzata per International Corporate Communication Hub dal centro di ricerca CECOMS dell’Università IULM.
La ricerca esplora le tendenze emergenti sulla reputazione aziendale, fornendo importanti strumenti a manager, accademici e studenti. Il modo in cui si forma la reputazione aziendale, infatti, ha subìto profondi cambiamenti negli ultimi 10 anni, principalmente a causa della rapida evoluzione tecnologica, della crescente interconnessione globale e delle mutevoli aspettative della società nei confronti delle imprese. L’ascesa delle tecnologie digitali, la globalizzazione e una maggiore consapevolezza degli stakeholder hanno reso la gestione della reputazione più complessa e critica, garantendo un accesso senza precedenti alle informazioni e una capacità di condividere le proprie esperienze e opinioni in modo ampio e rapido. Maggiore trasparenza che implica però anche più vigilanza e reattività nella gestione della propria reputazione.
“Negli ultimi 10 anni sono state pubblicate circa 1000 ricerche scientifiche l’anno sui processi sociali che sottendono la valutazione delle aziende e della loro reputazione. Stigma, status e prestigio organizzativi, legittimità e impatto sociale si intrecciano per formare un tessuto reputazionale complesso e dinamico” ha dichiarato la Professoressa Stefania Romenti, presentando le analisi elaborate dal Centro di ricerca per la comunicazione strategica (CECOMS) dell’Università IULM.
La ricerca è basata su una metodologia mista: analisi della letteratura scientifica degli ultimi 10 anni sul tema e monitoraggio delle conversazioni sui social media tenute da circa 300.000 esperti, analisti di tendenze e opinion leader.
Tre gli argomenti principali discussi negli ultimi anni e individuati dalla ricerca:
tematiche di status e la relazione con la performance aziendale, con focus specifico sui brand di culto che rappresentano un elite, capaci di narrazioni uniche, esperienze esclusive e comunità molto solide;
reputazione aziendale e fiducia organizzativa, con focus sui “splurge-worthy items” (gli articoli degni di lusso) beni o servizi di alta qualità in grado di catturare e mantenere l’interesse dei consumatori, che richiedono esperienze complessive di valore unico;
legittimità ed impatto sociale della reputazione aziendale, che comprende tutta una serie di tematiche CSR ed ESG, approfondite nel focus della trasparenza sulla disclosure ambientale coinvolgendo settori diversi tra cui pubblica amministrazione, finanza e agricoltura.
Nell’analisi delle conversazioni online emergono due fenomeni: una rivitalizzazione delle campagne di advocacy dal basso, le campagne grassroots, con implicazioni globali e trasversali a tutti i settori; il movimento della decrescita che guadagna slancio negli ultimi mesi e che si focalizza sulla riduzione dei consumi a favore di un rapporto diverso tra benessere personale, consumo e impatto ambientale.
In conclusione la ricerca evidenzia come la reputazione sia divenuta un costrutto multidimensionale che va oltre la percezione di prodotti e servizi, coinvolgendo l’interazione di legittimità, status, impatto sociale e fiducia, in un contesto sociale e politico molto dinamico e in continua evoluzione.
Ciò comporta una gestione della reputazione aziendale che “richiede un approccio olistico e integrato, che bilanci autenticità, innovazxione responsabile, engagement attivo von gli stakeholder e adattabilità ai rapidi cambiamenti sociali… , la ricerca mostra come si stia assistendo a una trasformazione fondamentale nel contratto sociale tra aziende e società. Le imprese non sono più entità isolate il cui unico scopo è massimizzare i profitti, ma attori sociali con responsabilità e aspettative crescenti. Questo cambiamento richiede un ripensamento radicale delle strategie aziendali, dei modelli di leadership e dei sistemi di misurazione del successo...".
In ultima analisi, la gestione della reputazione aziendale non è solo una questione di immagine o di relazioni pubbliche, ma una leva strategica per guidare l'innovazione, promuovere la sostenibilità e contribuire a plasmare un futuro più equo e sostenibile per tutti. Le organizzazioni che riusciranno in questa impresa non solo garantiranno il proprio successo a lungo termine, ma contribuiranno anche a ridefinire il ruolo del business come forza positiva nella società.”
Le analisi di questa ricerca (qui il file .pdf integrale dal sito di ICCH) sono state elaborate dal Centro di ricerca per la comunicazione strategica (CECOMS) dell’Università IULM, coordinato dalla professoressa Stefania Romenti e formato dalla professoressa Grazia Murtarelli, dalla dottoressa Elanor Colleoni e dalla dottoressa Mariagrazia Cazzaniga.