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Creatives are Bad. Arriva a Milano la mostra sulle pubblicità censurate
12/12/2007
In esposizione i lavori mai pubblicati realizzati da agenzie di pubblicità italiane
Dopo il successo riscosso a Cava de'Tirreni (Sa) e a Narni (Tr), la seconda edizione di Creatives are Bad! fa tappa presso la Galleria Aiap in via Ponchielli a Milano dove resterà fino al 21 dicembre 2007.
Creatives are bad!, nata da un'idea dell'agenzia di comunicazione integrata MTN Company di Cava de'Tirreni, in collaborazione con Comunitàzione.it, è una mostra nazionale sulla comunicazione rifiutata o censurata, che espone i lavori mai pubblicati realizzati da agenzie e studi di progettazione italiani per le categorie di adv classico, progettazione grafica e spot tv.
La mostra vuole essere un momento per riflettere e confrontarsi su problematiche comuni e per interrogarsi sui perché celati dietro i rifiuti dei clienti, mettendo in risalto, quindi, le questioni legate alla comunicazione tra committenti e creativi.
A testimonianza della sua validità, la mostra gode di importanti patrocini: AIAP - Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva; Università La Sapienza - Facoltà di Scienze della Comunicazione; Università degli Studi di Salerno - Dipartimento di Scienze della Comunicazione; Provincia di Salerno - Assessorato al Lavoro ed alle Politiche Giovanili; Comune di Cava de'Tirreni; TP - Associazione Pubblicitari Professionisti; Ministero della Grafica; Federpubblicità.
Dopo il successo dalla prima esposizione, allestita a fine luglio nella città metelliana, e la seconda, che l'ha vista ospite di Attraversamenti 07, festival della grafica organizzato a Narni, Creatives are Bad! sarà a Milano in versione Tracks, ovvero in una variante dell'esposizione lievemente ridotta.
Il secondo appuntamento nazionale di Creatives are Bad! offrirà dunque la possibilità a nuovi pubblici di esaminare ed apprezzare le tavole esposte, mossi da un costruttivo spirito critico volto ad unire e far crescere insieme i professionisti italiani della comunicazione.