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“Credibilità, ascolto, visione”: così si costruiscono relazioni istituzionali nell’era del cambiamento

03/12/2025

Giuseppe de Lucia, Consigliere Nazionale FERPI

Un viaggio tra competenze, sostenibilità e dialogo per affrontare le nuove sfide globali del public affairs con Adriana Valle, Corporate Affairs & Communication Director JTI Italia

 

La tua carriera ti ha portata dall’Italia a Bruxelles e poi a Ginevra, in contesti istituzionali molto complessi. Quali competenze ritieni oggi indispensabili per chi lavora nelle relazioni istituzionali su scala internazionale?

Integrare competenze tecniche con soft skills autentiche è, a mio avviso, la chiave per muoversi in contesti istituzionali complessi. Per costruire fiducia reale oltre ogni differenza culturale o professionale occorrono empatia, ascolto attivo e la capacità di leggere velocemente interlocutori e situazioni. Ma oggi serve anche altro: la disponibilità a mettersi in discussione, ad apprendere e a innovare, perché le relazioni cambiano alla stessa velocità dei contesti politici.

  

Operi in un settore, quello del tabacco, che è uno dei più regolamentati e soggetto a rapide trasformazioni. Quali strategie di advocacy consideri più efficaci per mantenere un dialogo costruttivo e credibile con gli stakeholder pubblici?

In un settore altamente regolato e spesso oggetto di pregiudizi, un’advocacy efficace si fonda sulla credibilità costruita nel tempo. Il confronto continuo e l’utilizzo di dati ed evidenze rendono la complessità più leggibile e trasformano le posizioni in dialogo concreto. La trasparenza permette oggi di presentare istanze articolate in modo chiaro, contribuendo a superare molti bias del passato. Un esempio è l’introduzione, nel 2023, del calendario fiscale triennale sulle accise del tabacco da parte del Governo: un risultato favorito dal dialogo tra istituzioni e industria che ha portato maggiore stabilità e possibilità di programmazione lungo tutta la filiera

 

Negli anni hai contribuito alla definizione di policy globali sulle nuove categorie di prodotto. Come riesci a bilanciare innovazione, responsabilità e aspettative regolatorie in un ambito così sensibile?

In JTI puntiamo a bilanciare innovazione, responsabilità e attese regolatorie combinando ricerca, evidenze e confronto continuo con decision maker nazionali e internazionali. Le nuove categorie di prodotto rappresentano un ambito sensibile, che va comunicato con serietà e basandosi su fatti verificabili. Un approccio “win-win” consente di sostenere lo sviluppo tecnologico garantendo al tempo stesso certezza normativa. Il dialogo aperto e trasparente con le istituzioni è fondamentale, ma altrettanto importante è rivolgersi ai consumatori in maniera chiara e responsabile, informandoli sui progressi compiuti nell’ambito dei prodotti di nuova generazione e il loro sviluppo innovativo e sostenibile.

 

Oggi il public affairs si intreccia sempre più con reputazione, comunicazione e presenza sul territorio. Quanto conta, per una multinazionale, coltivare un rapporto autentico con le comunità locali e come si traduce questo nel tuo lavoro quotidiano?

Oggi public affairs, reputazione e presenza sul territorio sono profondamente interconnessi: per una multinazionale è essenziale costruire relazioni autentiche con le comunità. Questo significa investire nei territori, sostenere progetti sociali e ambientali e monitorare costantemente i bisogni reali delle persone. Le collaborazioni con Progetto ARCA e Banco dell’Energia mostrano come l’impatto locale sia parte centrale della nostra identità. Nel quotidiano, questo si traduce in progettualità concrete, continuità nel tempo e attenzione a generare valore per chi vive nei territori in cui operiamo.

 

Hai sottolineato più volte che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica. In che modo un’azienda può diventare un partner credibile per le istituzioni nel costruire una sostenibilità realmente “di sistema”? 

Un’azienda diventa un partner credibile delle istituzioni quando integra sostenibilità economica, sociale e ambientale in un’unica strategia. In JTI Italia realizziamo progetti che mirano a contribuire al benessere delle persone, rafforzando il legame sociale e riducendo le disuguaglianze. I nostri investimenti nei territori, come il recente rinnovo dell’Accordo Triennale per l’acquisto di tabacco italiano con il Ministero dell’Agricoltura, progetti di inclusione e iniziative per la parità di genere mostrano come il privato possa affiancare lo Stato in modo efficace. Una comunicazione chiara e strategica valorizza questo impegno e favorisce un dialogo pubblico-privato orientato al progresso della società.

 

Guardando ai prossimi anni, quali trend – normativi, tecnologici o sociali – pensi avranno l’impatto maggiore sul lavoro di chi si occupa di comunicazione istituzionale e public affairs?

Sono convinta che i prossimi anni saranno caratterizzati da rapide evoluzioni normative, innovazione tecnologica e sfide comunicative sempre più complesse. In particolare, l'intelligenza artificiale giocherà un ruolo centrale nel trasformare le dinamiche di interazione con il pubblico. Per questo, i professionisti dei public affairs dovranno adattare i messaggi in modo semplice e mirato, innovando stili e linguaggi senza mai compromettere chiarezza e credibilità. Credo inoltre che le aziende avranno un ruolo crescente nel proporre soluzioni per il progresso della società, in sinergia con le politiche pubbliche, supportate dall'intelligenza artificiale per una maggiore efficienza e precisione. Trasparenza, responsabilità e visione saranno quindi essenziali per affermarsi come punti di riferimento nel dibattito pubblico.

 

 

 

 

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