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Credibilità delle fonti al centro del Trust Barometer, la ricerca pubblicata da Edelman

04/10/2005

Di Andrea Barbagelata

Interessante davvero la tavola rotonda sui blog, segnalata la scorsa settimana dal sito Ferpi, con la partecipazione niente di meno che di Richard Edelman, CEO della omonima agenzia di relazioni pubbliche. La credibilità dei blog cresce, dice Edelman, il fenomeno si allarga, la gente ritiene i blog più credibili di molte altre fonti di informazione, proprio perché li percepisce come l'opinione di uno come loro. Ed eccoci al punto che mi ha particolarmente appassionato: confesso, non lo sapevo, ma Edelman, l'agenzia, pubblica ogni anno una ricerca, il "Trust Barometer", una specie di hit parade di ciò e di chi la gente ritiene più o meno credibile, con risultati disaggregati, e spesso marginalmente diversi, tra varie zone del pianeta, in particolare Brasile, Canada, Cina, Europa, Giappone e USA. Non sorprendono poi così tanto i risultati relativi alle fonti di informazione ritenute più o meno credibili quando si cercano notizie su un'azienda: le più credibili risultano essere articoli su giornali e riviste, in particolare "business press", colleghi, friends and family. Quelle meno credibili il sito web dell'azienda, i discorsi del management, e l'advertising.Sorprende invece un po' di più la ricerca relativa alle persone che la gente ritiene più credibili: in testa alla classifica ci sono gli accademici (ma molto più negli States che in Europa...), i medici e la famosa "person like yourself", che mentre negli States sta appunto al terzo posto, in Europa supera gli accademici, piazzandosi al numero due. Ed è proprio su questo punto che Edelman, nel suo intervento, ha posto l'accento: il blog, o meglio la moltitudine dei blog, sono una delle espressioni dei nostri pari, e stanno attestandosi come una delle fonti di informazione privilegiate che consentono alla gente di "farsi un'idea" su un'azienda. La gente usa i blog, li legge, ci scrive ed i blog diventano da strumento ideale ma astratto uno strumento concreto della vita quotidiana, con tutti i pro e i contro che ne conseguono per le imprese.Per quanto riguarda le persone meno credibili il "Trust Barometer" indica il CEO dell'impresa su cui stiamo cercando informazioni (ovviamente, direi), i politici, i sindacalisti, il pierre dell'impresa stessa (ovviamente, di nuovo) e, in ultima posizione sia in Europa che negli States, le "celebrities" siano essi appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport. Viene da chiedersi a che pro le imprese spesso investano un mucchio di soldi per pagare un testimonial... ma questo sarebbe un altro discorso! Un'unica sbavatura nella ricerca della Edelman... Leggo in ultima pagina le modalità con cui la ricerca è stata svolta: "The sixth survey was conducted through 25-minute telephone interviews among 1500 opinion leaders: 400 in the United States, 450 in Europe (150 each in the United Kingdom, France and Germany), 200 in China and 150 in Canada, Brazil and Japan...". Tralascio il resto... E l'Italia? E la Spagna? E gli altri paesi europei? Vabbè, sarà per il prossimo anno, spero.
Andrea Barbagelata
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