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Crisis Management: l'industria farmaceutica a scuola dall'industria del tabacco

01/12/2004

I consigli di Steven Parrish, l'uomo che ha contribuito a far sopravvivere l'industria del tabacco, per risollevare la reputazione delle big pharma mai come ora coinvolte in gravi problemi di immagine.

L'industria farmaceutica statunitense ha visto negli ultimi sette anni corrodersi il vasto margine di credito che aveva presso l'opinione pubblica. Ora che è considerata poco affidabile - in virtù dei recenti casi di commercializzazione di farmaci poi rivelatisi pericolosi per la salute - deve correre ai ripari per restaurare la sua reputazione. La settimana scorsa, in una conferenza organizzata dall'Economist a Philadelphia, Steven Parrish, Senior Vice President di Altria (ex Philip Morris), ha fornito i suoi consigli alle big pharma. Le analogie tra quello che sta accadendo alle case farmaceutiche e quanto accaduto nel 1994 alle aziende di tabacco sono molte, anche se Alan Holmer, a capo della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America, ha subito tenuto a ricordare che "i vostri prodotti uccidono le persone, i nostri li curano".
I consigli di Parrish sono facilmente sintetizzabili anche se la loro attuazione non è così semplice: accettare le istanze critiche anzichè difendersi alla cieca; ricordarsi che non si possono convincere tutti e concentrarsi su chi è convincibile. Parrish ha inoltre ricordato a Holmer che in questo momento fare sentire una sola voce corporate può risultare controproducente, nella misura in cui può dare l'impressione che l'industria sia un cartello monolitico, così come controproducente può rivelarsi un eccessivo investimento nell'advertising, sempre più inviso all'opinione pubblica. Se il sistema ha funzionato con i grandi produttori di tabacco, dovrebbe essere ancora più efficace per chi produce, in fin dei conti, medicine.
Gabriele De Palma - Totem
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