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CSR/2. Il caso italiano. Boom di aziende «con la garanzia»
20/02/2008
Con 626 imprese, più della metà delle quali sono cooperative, certificate al 31 maggio 2007 su un totale di 1.373, l'Italia è al primo posto nel mondo per la certificazione SA8000, seguita da India, Cina e Brasile.
Le certificazioni si distribuiscono in 64 Paesi e coinvolgono 680.323 lavoratori. Ma come mai l'Italia è prima? Andrea Petrucci, avvocato e docente di Finanza aziendale e Fund Raising all'Università Cattolica di Milano, spiega così: «A seguito della pubblicazione del libro verde sulla responsabilità sociale d'impresa dell'Unione Europea nel 2001, si è sviluppato per alcuni anni un notevole impegno del nostro ministero del Welfare, anche allo scopo di favorire uno standard di social accountability europeo, che però non ha ancora visto la luce. Nello stesso periodo, alcuni scandali relativi alla Borsa italiana hanno fatto salire l'attenzione sui temi della trasparenza e dell'accountability delle imprese. Questi fattori hanno tirato la volata alla SA8000, anche per mancanza di alternative codificate».
Dopo che in Italia e Turchia il SAI aveva revocato l'accreditamento ad alcuni organismi, oggi le uniche realtà che certificano SA8000 sono Bureau Veritas, Dnv, Cise, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Forlì, Rina, Sgs e Tuv. Più del 40% delle certificazioni mondiali sono fatte dal Gruppo Bureau Veritas, un organismo internazionale di ispezione e verifica per la gestione della qualità, della salute, della sicurezza, dell'ambiente e della responsabilità sociale di impresa nato nel 1828 in Belgio.
Pietro Foschi è presidente e Ceo di Bureau Veritas Italia, membro fino alla scorsa estate dell'Advisory Board del SAI: «Il SAI supervisiona attentamente l'attività degli enti accreditati a emettere certificati SA8000. Il nostro Gruppo specifica Foschi è stato fin dall'inizio parte attiva del processo di redazione dello standard proprio grazie alla nostra storica competenza. Lo scorso anno abbiamo visto un incremento del 30% nelle certificazioni SA8000, in quanto esso è visto come uno degli strumenti che permette a un'impresa di dimostrare che sta applicando le migliori pratiche di rispetto dei lavoratori. Garantisce inoltre credibilità e può migliorare la competitività, anche se non è la panacea per tutti i problemi di un'azienda».
Aldo Daghetta, tratto da Avvenire del 17.02.2008