Livia Gelosi
Apre la sede nel campus di H-FARM con un centro multidisciplinare che unisce scienza dei materiali, intelligenza artificiale e robotica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale
Lunedì 29 settembre a Roncade (TV) è stata inaugurata la nuova sede del Center for Cultural Heritage Technology (CCHT) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Il centro fa parte della rete nazionale dei dodici centri IIT, è dedicato all’innovazione per il patrimonio culturale e ha scelto, come sede operativa, l’hub di H-FARM, per mettere in dialogo ricerca, tecnologia e impresa.
Ad aprire l’inaugurazione,i saluti istituzionali di Riccardo Donadon (Fondatore e AD di H-FARM), Guerino Nuccio Bovalino (Consigliere per l’innovazione del Ministero della Cultura) e Gabriele Galateri di Genola (Presidente IIT). Il Fondatore di H-Farm ha definito la presenza del CCHT nel campus un “privilegio”, capace di arricchire il polo con una comunità di talenti e di avvicinare gli studenti alle professioni e tecnologie emergenti. Il centro, infatti, mira a promuovere progetti innovativi nel campo della conservazione, della digitalizzazione 3D, dell’analisi con strumenti intelligenti, del contrasto all’illegalità culturale e della robotica applicata al patrimonio.
Il Presidente Galateri, subito dopo, ha commentato: “La nostra visione, oggi, è quella di custodire il passato con gli strumenti del futuro. Mi sembra una bellissima definizione di ciò che viene fatto all'interno del CCHT, una realtà che ritengo molto importante per il nostro Paese”. Bovalino, infine, ha aggiunto: “Credo che, quando si applica la tecnologia a una materia concreta, come fate voi – operando su un'opera d'arte con strumenti all'avanguardia per salvarla, conservarla e tutelarla – sia proprio lì che si capisce come la tecnologia appartenga all'uomo ed è nelle mani dell’uomo, che può utilizzarla sulla materia”.
Il direttore scientifico dell’IIT, Giorgio Metta, ha poi evidenziato come il CCHT rappresenti un esempio tangibile di dialogo tra cultura umanistica e scienza tecnologica. Metta ha sottolineato che l’introduzione di tecnologie per la conservazione e valorizzazione del patrimonio è particolarmente cruciale in Italia, dove storia e innovazione devono procedere insieme.
All’interno della tavola rotonda, dove si sono confrontati Arianna Traviglia, direttrice del CCHT, Serena Bertolucci (direttrice Museo M9) e Christian Greco (direttore Museo Egizio di Torino), tra i diversi argomenti emersi, la direttrice del centro IIT ha parlato delle sfide connesse alla salvaguardia culturale: cambiamenti climatici, sostenibilità, prevenzione dei crimini patrimoniali. Ha evidenziato come la collocazione del centro all’interno di un ecosistema innovativo come H-FARM favorisca il trasferimento tecnologico e l’interazione con il mondo delle imprese. Ulteriori temi di confronto sono stati: il valore dell’interdisciplinarità, la collaborazione tra istituzioni culturali e centri tecnologici e la necessità di strumenti adeguati per proteggere opere e siti in contesti complessi.
La mattinata si è conclusa con la presentazione dei laboratori, visitabili nel nuovo spazio di circa 600 m², all’interno dell’edificio “The Donut” di H-FARM. Il personale coinvolto (circa trenta persone) proviene da ambiti diversi — chimica, fisica, informatica, conservazione dei beni culturali — per garantire un approccio multidisciplinare. Gli spazi includono laboratori di chimica, microscopia e robotica, oltre ad aree collaborative.
Con questa nuova sede, IIT e H-FARM rafforzano l’impegno comune per coniugare cultura, scienza e tecnologia, puntando a trasformare il patrimonio in un motore di innovazione e sviluppo territoriale.
Tra gli ospiti della giornata anche il Presidente della Fondazione La Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, e il Presidente di FERPI, Filippo Nani.
Livia Gelosi è socia FERPI e Referente Relazioni Istituzionali IIT