Dalla carta al Web: cronaca del terzo modulo del Master in RP d'Impresa
05/04/2005
Master in Relazioni Pubbliche d'Impresa 20053° modulo. "La comunicazione scritta in Internet"1/2 aprile 2005DOCENTE RESPONSABILEAlessandro LucchiniIl programma 1. Dalla carta al Web: il business writing come fondamento per scrivere in Internet (chiarezza, sintesi, struttura, stile)2. Esercitazioni relative alle caratteristiche che rendono una scrittura efficace (chiarezza, sintesi, struttura)3. Nuove competenze: costruire ipertesti, strategie per guidare il navigatore, la piramide invertita, i link4. Esercitazione: come adattare un testo cartaceo al Web5. E-mail: precauzioni tecniche e precauzioni psicologiche6. Esercitazione di gruppo: Tanti modi di cominciare7. Scrittura e processo creativo8. Esercitazione: applicazione del modello di Andersen9. Conclusioni Dalla carta al WebQuando dalla carta si passa al Web il processo di scrittura diventa oggetto di modificazioni necessarie al fine di mantenere l'efficacia della scrittura. Infatti, come ha fatto notare Alessandro Lucchini, quando si scrive bisogna tenere conto del lettore in termini di obiettivi, di strumenti e di efficacia.In altri termini, affinchè il messaggio sia efficace è necessario adottare un atteggiamento reader focused, cioè spostare il focus del messaggio dal mittente al destinatario. Fatta questa premessa, sono state poi analizzate le peculiarità della scrittura in Internet. Chiarezza e sintesi diventano i principi cardine di cui si deve tenere conto, anche se, ciò non significa scrivere poco, bensì usare parole comprensibili al navigatore e allo stesso tempo dense di significato.Ciò implica che i concetti per essere chiari non debbano essere semplificati all'estremo, ma organizzati in modo da eliminare il superfluo, valorizzando i messaggi chiave e strutturando il testo in modo da catturare e mantenere l'attenzione dell'utente. Esistono infatti varie tecniche relative all'organizzazione del testo in grado di attirare l'attenzione del lettore. Sono riassumibili in tre sigle: BLOT, BLIM, BLOB.La prima prevede the bottom line on top, cioè che le conclusioni finali vengano scritte all'inizio incentivando l'utente a continuare a leggere. La seconda, BLIM, prevede the bottom line in the middle ed è anche conosciuta come tecnica sandwich in quanto la notizia più importante viene inserita al centro obbligando a leggere tutto il testo. E' anche la struttura tipica della mediazione e delle brutte notizie ed è perciò stata definita dagli americani tecnica delle 3K (Kiss, Kick, Kiss).La terza infine, BLOB, vede the bottom line on the bottom ed è perciò considerata la struttura della motivazione e della promozione. E' tipica infatti dei messaggi pubblicitari che concentrano la parte emotiva all'inizio catturando così l'attenzione per poi inserire il messaggio chiave alla fine.A tale proposito i partecipanti hanno poi effettuato alcune esercitazioni di gruppo attraverso le quali hanno potuto lavorare sui concetti di sintesi, di chiarezza e di struttura di vari testi.Dal testo all'ipertestoLa lezione è proseguita affrontando una delle differenze sostanziali della scrittura sul Web rispetto a quella su carta, e cioè il fatto che il lettore/navigatore non legga il testo in maniera sequenziale, bensì ipertestuale.Tale differenza non deve essere sottovalutata o tralasciata, ma deve indurre chi si occupa di Web writing e di Web content a sviluppare e organizzarne i contenuti dei testi non solo seguendo una dimensione verticale o orizzontale, ma a sfruttare la terza dimensione offerta dal Web: la profondità. Per profondità si intende la possibilità del lettore di approfondire, attraverso i link, ciò che più gli interessa. In questo modo il testo può essere arricchito di ulteriori informazioni sia scritte sia visive o magari anche uditive.E' possibile accedere ad altre parti del sito o addirittura accedere ad altri siti che sviluppino in maniera specifica gli argomenti a cui si è fatto riferimento.RFW: reader focused writing Come è già stato accennato, uno degli elementi che giocano un ruolo decisivo nel rendere un testo efficace è l'orientamento al lettore. A tale proposito il docente ha messo in evidenza un aspetto che contraddistingue gli utenti del Web e che è relativo alle modalità di lettura. Essi infatti secondo una teoria di J. Nielsen non leggono i testi, ma li guardano, scansionandoli velocemente. E' chiaro che ciò influenzerà notevolmente la stesura dei testi, i quali in un'ottica reader focused devono diventare quindi degli scannable text, devono permettere cioè una lettura veloce e non sequenziale.A tale proposito risulta essere di grande utilità l'uso di parole chiave evidenziate, di sottotitoli, di elenchi puntati, in grado di mettere in luce gli elementi più significativi. E' seguita poi un'esercitazione di gruppo durante la quale i partecipanti hanno potuto cimentarsi nell'adattamento di alcuni testi dalla carta al web cercando di fare operazioni di sintesi, di ristrutturazione e di ipertestualizzazione del testo.E-mail: la vera protagonista della rete Nella sessione di sabato mattina è stata analizzata nei suoi punti di forza e di debolezza una delle più diffuse forme di comunicazione scritta in Internet: l' e-mail.Essa è un importante strumento di relazione in grado di rispondere alle esigenze di velocità, immediatezza e globalità di una società in continua evoluzione. L'e-mail nasconde però pericolose insidie e rende necessarie alcune precauzioni tecniche, ma anche psicologiche.A tale proposito sono stati introdotti alcuni concetti di Neurolinguistica e di Psicolinguistica come quello di mirroring, cioè di rispecchiamento. Sono stati inoltre analizzati gli effetti e le differenti percezioni dell'utente derivate dall'uso di alcune congiunzioni, piuttosto che di altre (ma, e, anche se).Il processo creativoLa lezione di sabato si è conclusa poi con l'approfondimento del modello di progettazione testuale per il Web ideato da R. Andersen. Questo modello può essere applicato alla progettazione di qualsiasi tipo di testo ed è particolarmente efficace nella stesura dei testi per il Web. Esso è infatti in grado di favorire la sintesi e l'emergere di parole e messaggi chiave. Il metodo preso in esame si costituisce di tre fasi: pre-writing, free-writing e re-writing. La prima fase vede una collaborazione tra la sfera emotiva/creativa generatrice di idee e quella razionale in grado di selezionarle e ordinarle. Durante la seconda fase invece il testo viene scritto d'impulso, seguendo le parole chiave precedentemente selezionate e vi è quindi una prevalenza dell'emotività. Nella terza fase predomina la razionalità in base alla quale il testo verrà riscritto e ordinato.Il modulo si è concluso quindi con un'esercitazione individuale dei partecipanti, i quali hanno direttamente sperimentato l'applicabilità del metodo sopra citato.