Dalla CSR alla Corporate Shared Value
10/06/2016
È il modello adottato da Tim per il suo Bilancio di Sostenibilità 2015, in cui l’azienda integra i risultati economici con il progresso sociale creato attraverso le sue attività di business. Un processo innovativo per indirizzare le scelte strategiche aziendali e misurarne le performance finanziarie e non.
Un bilancio nato per accompagnare la crescita sostenibile dell’economia del Paese e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini anche in un’ottica di creazione di valore sociale condiviso. È quello presentato lo scorso 7 giugno da TIM in Borsa Italiana a Milano. All’evento hanno partecipato Giuseppe Recchi, Presidente Esecutivo di TIM, Raffaele Jerusalmi, CEO Borsa Italiana e Director Capital Markets del London Stock Exchange Group e rappresentanti del mondo della finanza, della ricerca e dell’imprenditoria.
Superando il concetto di Corporate Social Responsibility, infatti TIM ha adottato il modello di
Corporate Shared Value con l’obiettivo di integrare i risultati economici con il progresso sociale creato attraverso le sue attività di business. Un processo innovativo per indirizzare le scelte strategiche aziendali e misurarne le performance finanziarie e non.
Nel Bilancio di Sostenibilità di TIM sono stati identificati 17 progetti, nelle aree strategiche delle attività dell’azienda come digitalizzazione, connettività e innovazione sociale, cultura digitale e tutela dell’ambiente, e individuati i Key Performance Indicator (KPI) più rappresentativi del business e dell’impatto sociale correlato. Il valore complessivo generato per l’anno 2015 dai progetti selezionati è stato stimato in oltre 12 Miliardi di Euro, costituiti da circa 3.3 miliardi di Euro di Business Value e da oltre 9 Miliardi di Euro di Social Value con un impatto positivo di mezzo punto percentuale del PIL.
In particolare, il valore economico sociale è costituito da 2.755 Milioni di Euro come supporto economico diretto alle famiglie dei dipendenti (salari, bonus asili nido e premi per sviluppo brevetti); 1.437 Milioni di Euro come sostegno finanziario indiretto alla catena dei fornitori; 4.294 Milioni di Euro distribuiti ai fornitori (inclusa la costruzione della Rete), alle Università ed enti di ricerca; 670 Milioni di Euro di crescita economica nel Paese generata dall’utilizzo della rete Ultrabroadband di TIM. Infine 7 Milioni di Euro di costi sociali evitati per minore inquinamento atmosferico grazie a progetti di efficienza energetica interna: nel 2015 la riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera è stata di 37.000 tonnellate.
Il Bilancio di Sostenibilità 2015 presenta da quest’anno una
veste innovativa multimediale, un sito di immediata fruizione che permette più livelli di lettura: divulgativo, con la presentazione dei progetti selezionati e uno più tecnico con la possibilità di consultare singolarmente i KPI tramite un motore di ricerca dedicato. Uno strumento che consente agli stakeholder di verificare il contributo che la sostenibilità può dare ai risultati economici aziendali, e alla comunità in termini di valore sociale.
Il Bilancio di sostenibilità è stato redatto in conformità ai principi dello Standard GRI-G4, opzione Comprehensive, il livello più esaustivo di divulgazione della rendicontazione della performance di sostenibilità. TIM si è confermata per il dodicesimo anno consecutivo nei Dow Jones Sustainability Indexes World (DJSI World) e Europe (DJSI Europe).
TIM è membro della Shared Value Initiative (SVI), l’associazione creata da Michael Porter e Mark Kramer che si occupa di promuovere la strategia del valore condiviso, secondo la quale le aziende sviluppano il proprio business in risposta ai bisogni sociali.