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Dalla teoria alla pratica

01/06/2004

I contenuti operativi delle migliori relazioni pubbliche d'Europa. Qualche osservazione in vista degli excellence in Public Relations Awards assegnati dall'Ipr il prossimo 5 luglio.

Per tre giorni la scorsa settimana a Londra ho avuto il privilegio di intervistare un ventina e più dei migliori professionisti inglesi di relazioni pubbliche (interni ed esterni a ogni tipo di organizzazioni, private pubbliche e non profit) per meglio valutare le loro candidature per gli excellence in Public Relations Awards assegnati ogni anno dall'Ipr (Institute of public relations). E' la prima volta che un non inglese co-presiede la giuria. Pensate: quasi settecento (a 500 sterline a testa di quota di partecipazione...) le candidature ai diciotto premi in palio e una cinquantina quelle entrate in finale. I due presidenti della giuria hanno ricevuto le schede informative dei finalisti e si sono divisi le previste interviste personali e confidenziali di approfondimento con i candidati, per poi procedere all'assegnazione dei premi che avverrà il prossimo 5 Luglio.Naturalmente la riservatezza sui casi e sui nomi è assoluta, eppure è già possibile articolare qualche utile impressione generale per chi intenda fare sempre meglio questo lavoro, in attesa di poter vedere online i casi premiati:

le relazioni con i media mantengono una posizione predominante. Pur se letteratura e ricerca indicano una tendenza verso altre modalità di relazioni e altri gruppi di stakeholder, i giornalisti rimangono ancora oggi i nostri principali interlocutori. Questo, va però aggiunto, è assai più vero per i nostri colleghi che operano a Londra e meno vero per quelli che operano fuori, come dire che la professione si svolge più a tutto tondo in provincia che non al centro.
E' davvero straordinaria la creatività, talvolta eccessiva e in alcuni casi anche greve, con cui i nostri colleghi svolgono il loro lavoro. Emerge una visione sorpattutto tattica, opportunistica, strumentale, a tempi brevi e utilitaristica delle relazioni pubbliche. Sorpredente è il ruolo delle rp nel lancio di nuovi prodotti, nuovi servizi e nuove idee sui mercati, a tutto scapito di una pubblicità sempre più relegata al ruolo di supporto below the line. Si conferma quindi la teoria di Al Ries esposta nel libro The fall of advertising and the rise of pr.
Nessuna indulgenza verso i publiredazionali, moltissima attenzione al media televisivo in tutte le sue sembianze e grande impegno nelle relazioni pubbliche intese come attività di agguato, virali e di guerriglia.
Nessuna candidatura è priva di sistemi integrati ed espliciti di valutazione e misurazione dei risultati i cui costi sono mediamente contenuti nel 10% degli investimenti complessivi. Le modalità adottate sono però talvolta elementari (output e oucome) e sopravvive appena la misurazione quantitativa degli spazi in termini di valori equivalenti alla pubblicità.
Impressionante davvero è stato il rispetto dei candidati verso l'associazione professionale, anche quando non ne fanno parte. Viene ampiamente riconosciuto il fondamentale valore di promozione e di crescita sia individuale che professionale del premio. Emerge dai partecipanti una forte identità professionale e sicurezza di sé.
Ora non resta che attendere il 5 Luglio ove sono già un migliaio le prenotazioni per la cerimonia di premiazione all'Hilton di Hyde Park a 250 sterline a testa.(tmf)
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