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Dalle Delegazioni il format della Maremma delle Idee

23/03/2017

Letizia Pini

Due giorni in cui creativi, scrittori, docenti, manager e opinion leader globali si sono incontrati a Manciano, sabato 18 e domenica 19 marzo, per un weekend di idee di valore. Tutte le delegazioni di Ferpi hanno lavorato per una crescita collettiva consapevole possibile.

Prendi un casolare del ‘300 (forse del ‘200), un po’ di campagna toscana, quella Maremma alta che tanto ha paura del mare (abbiamo appreso dai relatori di questa due giorni) ma da cui è attratta e che sovrasta. Un pizzico di internazionalità, la genialità di un inglese naturalizzato maremmano ma cittadino del mondo, con il pallino del pensare il futuro e stimolare la riflessione per promuovere quello che la tradizione del territorio può portare fuori dai suoi confini. Prendi un weekend di inizio primavera, molti cervelli da tutta Italia e oltre oceano, qualche dritta giusto per inquadrare cosa si voglia fare e oplà.. il gioco è fatto! Destrutturare per ricostruire.

Un think tank al contrario dove sinergie tra realtà diverse spesso ignote tra loro si trovano, in uno spazio ristretto, molto ‘cosy’ - atmosfera da interno di famiglia - per capirsi, ascoltarsi, contaminarsi, costruire. Spazi aperti su un verde finto selvaggio ma ben ordinato, giusto per lasciare correre la fantasia ma senza perdersi; un po’ di scienza, un po’ di dati, molta curiosità e stupore. La percezione che si stia realizzando qualcosa di forte, un plasmare da argilla fresca. In fin dei conti l’obiettivo era soffermarsi a riflettere su chi, cosa e come per un fare. Cittadinanza consapevole, coscienza, coinvolgimento, tradizione, futuro, storia, mondi paralleli, accademici, artisti, comunicatori, giornalisti, il pastore poeta, tecnologie di realtà virtuale, la fame nel mondo, le direttive 2030, FAO, ONU, i festival, i soliti scettici, gli increduli, un po’ di polvere, un esperimento tra i fiori con gli insetti impollinatori e una magia incantata.

Tutto per concludere su quanto si sia appreso: un arricchimento in ogni campo, un hackathon sui generis provocatorio e fuori dai soliti confini. E abbiamo visto che insieme si può, dai più lontani angoli del mondo abbiamo ritrovato le stesse dinamiche, gli stessi macro obbiettivi, con valori diversi dove è la diversità a renderci unici e a migliorarci. "La vera sfida delle RP e della Comunic_Azione”, afferma Fabiana Callai, delegata Ferpi Sardegna, “parte dai Territori. Osservare infatti, in maniera attenta i cambiamenti, l’evoluzione, l’innovazione o le crisi dei territori ci pone in posizione di privilegio per cogliere quelle sfumature e quei momenti che consentono poi di creare ascoltando intuizioni, con soluzioni di successo. E da un intuizione nasce un progetto IL TERRITORIO COMUNICA, e da un progetto un format semplice  la FERPI DELLE IDEE, dove la fiducia è alla base del tutto, e dove ritrovarsi diventa una scomessa e un investimento del proprio tempo per gettare le basi di un operatività a sistema per la sinergia tra i territori tra tutte le delegazioni Ferpi. Dove da un flusso di idee e proponimenti, pronti e applicativi, e dove da vari mondi spesso separati da limiti territoriali o politici, attraverso la comunic_Azione che porta ad un azione concreta sui territori  si può  trovare la giusta via per il dialogo e per il fare."

Ecco che allora La Maremma delle Idee di Richard Harris, pensatore, editore e amante del buon vivere, ci ha messo a disposizione, chiedendoci di aiutarlo a rendere questa sua poi-non-tanto-folle-idea di far mettere insieme i pensatori per una crescita collettiva consapevole possibile. Ecco che Ferpi Toscana assieme a tutte le altre Delegazioni ha aderito e sviluppato un format che da mero strumento è divenuto lì sul luogo un vero contenuto apprezzato dalle istituzioni stesse che ci hanno raggiunto e sono rimaste con noi per capire assieme il da farsi, per raccontarci cosa si possa fare e sviluppare. Tutte le Delegazioni Ferpi - e non una sola Ferpi? ci hanno chiesto… perché siamo Ferpi, la semplice risposta, dove ogni Delegazione rappresenta una parte del tutto a significare il mandato delicatissimo di ogni delegato di attivare il proprio territorio in un mandato associativo, uno istituzionale, uno di adesione, uno di tutela.. ma soprattutto di relazione, ascolto, dialogo, attivazione, sensibilizzazione e azione. Tanti pezzi assieme che fanno un tutt’uno, una sinergia: un individuo fatti di organi, un’orchestra fatta di molti strumenti funzionali all’armonia. La Maremma delle Idee ha voluto esser un momento dedicato anche agli altri territori e il coinvolgimento anche solo ideale delle altre Delegazioni e, in questo senso, utile a far capire quanto i singoli territori vivano al contempo situazioni identiche e diverse, tutte con peculiarità e potenzialità di arricchimento per altri, dove l’esempio insegna, dove la teoria trova una pratica e l’empirico necessita la sua analisi.

Siamo partiti sabato 18 marzo con un esperimento molto sui generis, un vero e proprio esempio di citizen science, ovvero del complesso di attività collegate ad una ricerca scientifica alla quale partecipano semplici cittadini in collaborazione con scienziati. Tutti i partecipanti, sotto la guida di Andrea Sforzi, direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma, hanno avuto l’opportunità di condividere opinioni ed informazioni, dando così origine a nuove collaborazioni tra professionisti e non per la risoluzione di problemi più o meno complessi riguardanti il territorio maremmano. I punti di forza della citizen science sono l’interdisciplinarità (può essere applicata a diversi ambiti, come la biologia, la medicina e tante altre discipline) e la possibilità, da parte di semplici cittadini, di prendere parte a tutte le singole fasi della ricerca in atto.

Nel pomeriggio è stata la volta del Convegno Ferpi dal titolo “Gli eventi delle idee come strumento di promozione di un territorio”. Questi gli spunti: effetti del turismo della “wedding-destination” sulla filiera territoriale (Alessandra Montana), gli effetti sul territorio dovuti all’ambientazione di alcuni videogiochi che interagiscono con i piccoli centri (Fabio Viola), l’agricoltura sostenibile (Fernando Tizzi), il ruolo del capitale sociale concepito come lo stare insieme ed aver fiducia nelle persone (Toni Muzi Falconi), nuove modalità per far nascere startup innovative (Carlo Alberto Pratesi), l’indotto sul territorio di una manifestazione come Capalbio Libri (Andrea Zagami), il calcio etico (Massimo Morgia), gli effetti sul territorio dei Musei d’Impresa reali e digitali (Giuliano Bianucci), quelli dell’apertura del mercato centrale di Firenze (Lapo Chirici), il territorio non solo da narrare ma anche da provocare (Marco Marcatili) e gli effetti di due festival, il Brand festival, concepito come festival dell’identità di marca (Graziano Giacani) e il Festival dell’Italiano (Massimo Arcangeli e Sandro Mariani).

Domenica, infine, si è svolto il TEDx, format per fornire nuove chiavi di lettura e nuove idee, il tutto all’insegna della multidisciplinarietà. Fabio Viola, solo per citare qualche nome, ci ha parlato di gamification: grazie a lui, abbiamo scoperto che la dicitura “game over” non significa più “gioco terminato”, ma ‘apprendimento’ e che i virus dei territori, come sottolineato da Marco Marcatili, possono essere combattuti grazie a delle particolari “vitamine”.

Ascolto, coinvolgimento, sinergia, storia, tradizione, locale, globale, economia, sociale, soldi, umanità, poesia, eventi: un’Italia che si scopre più vicina e simile nella sua disuguaglianza... ecco, un format di cui far tesoro, da replicare e stravolgere che senza dubbio in maremma verrà replicato in altre zone, come anche nel resto della Toscana, cercando di intercettare nuovi contenuti e interlocutori. Grazie a tutti e alla prossima!
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