Dimmi un numero di sinistra. Un nuovo intervento di Paolo d'Anselmi sulla campagna elettorale. Da le
20/04/2004
Dimmi un numero di sinistraInsiste coi numeri la campagna elettorale del governo in carica: "L'Italia è più sicura: -17% di furti nelle case". Associa la sua faccia nuova a poche icone in grassetto: il percento s'addice al premier. Che fare di fronte all'attacco delle quantità, cosa fare noi tutti supercolti studenti del classico perché i numeri non ci piacevano, che poi abbiamo fatto politica perché la politica è la forma più alta di cultura, come diceva Giorgio Amendola. Che c'entrano adesso i numeri con la politica, cosa accidenti può fare l'opposizione?Tre cose:
Lagnarsi: "Non è vero, bugia, truffa truffa falsità". Se stiamo a questo punto è perché noi italiani non siamo sensibili alle bugie.
Ignorare e continuare solo con le parole: è la ipotesi più probabile e debole assai perché la campagna dei numeri mi pare efficace.
Accettare la sfida, accettare che il campo di cimento lo abbia scelto lui, riconoscere: lo scacchiere è dalla sua, è lui che muove il bianco.
Ci sono anche ragioni affermative per fare questo: scatenare una campagna sui numeri potrebbe alzare l'attenzione degli elettori, l'attenzione porta gli incerti al voto e questo va a vantaggio di chi si oppone, pare. Zapatero docet.Accettata la sfida del numero, c'imbarchiamo per un viaggio creativo. Parte la campagna dimmi un numero di sinistra, parafrasando Nanni Moretti. Segue quindi un primo indice per un contro rapporto, un vero bilancio sociale pubblico di opposizione. I numeri sono dei feeling:170 miliardi di lire spesi per approvare la legge Cirami;270 miliardi di lire spesi per salvarsi dal processo di Milano (lodo Schifani);130 miliardi per salvare Rete 4.Questi tre si calcolano prendendo il costo totale del Parlamento, sommandogli il costo totale della Rai, dividendo il tutto per 365 e moltiplicando per il numero dei giorni di discussione sul tema.Seguono varie:+ 10% costo delle assicurazioni auto;1 sodale condannato in primo grado: Previti;31° posto internazionale per la scuola italiana;1.257 condanne da parte della Unione Europea;6 mesi per fare una TAC negli ospedali pubblici;745 miliardi di ticket per le medicine;890 miliardi di aumento delle tasse locali;- 20.000 miliardi nelle tasche dei risparmiatori (Cirio etc);15% delle pensioni a meno di 250 euro.Più tosti:17 ore di votazione per disfare lo stato unitario (devolution);19 morti in guerra;15 giorni persi a rifarsi la faccia.I numeri di sinistra parlano alle persone, magari con l'esortazione di Renzo Arbore: meditate gente, meditate. Non bisogna menzionare l'incumbent perché più lo nomini meglio è per lui. Ci sono proposte di due generi nel nostro elenco:
cose negative fatte da loro: il tempo perso a fare leggi per se stessi;
situazioni non migliorate: la situazione delle scuole non l'ha inventata questo governo; le pensioni non le ha migliorate come promesso. Eviterei le cose da macroeconomista: inflazione, pil e compagni.
Questo è un metodo per generare altri numeri, per fare un concorso di bellezza. Un grande concorso di idee e proposte, a tutti i livelli, centrale e locale. Perché il metodo è scalabile, nel senso che si può utilizzare anche a livello locale, magari per opporsi alla opposizione: "Roma: 20 giorni di auto a targhe alterne. Comune delle banane, incapace di articolare i divieti". Questo è solo un modesto studio di fattibilità per una think tank della opposizione che certamente c'è, da qualche parte. Batta un colpo. Sempre che non si lasci sola dai manifesti a contendere l'attenzione dei passanti Nina Moric.Paolo d'Anselmi