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European Communication Monitor 2008: in crescita canali interattivi e online

02/12/2008

E' quanto emerge dall'indagine, condotta su un campione di 1.524 professionisti, che mira a identificare quali siano le attuali tendenze nel settore della comunicazione, le aree a maggiore crescita e le dinamiche nelle relazioni tra aziende e agenzie esterne.

di Federico Unnia


Cosa pensano i comunicatori d’azienda dei colleghi delle agenzie di pubbliche relazioni?


Semplice: sono dei validi professionisti, utili per le competenze che possiedono, in grado di aiutarli nei progetti pi complessi, specialmente se operativi e in mercati emergenti. Godono, insomma, di un’alta considerazione ma nonostante questo sono pochi quelli realmente coinvolti nelle decisioni strategiche delle aziende clienti.


Una crisi di identità e di ruolo più avvertita in Europa che negli Usa. Ancora pi significativo, poi, il dato secondo il quale i pr d’agenzia sovrastimano le proprie capacità e conoscenze professionali. Per l’83% di loro è infatti questa la ragione per la quale le aziende ricorrono alla loro consulenza, mentre ci sarebbe vero solo per il 4 1,6% di chi si occupa di comunicazione all’interno delle imprese. E questo lo scenario che emerge dalla seconda edizione dell’European Communication Monitor 2008, un’indagine condotta l’estate scorsa su 1.524 professionisti delle pubbliche relazioni (di età media di 39,4 anni, 54,8% donne e 45,2% uomini) attivi in 37 paesi, tra cui l’Italia.


L’indagine mira a identificare quali siano le attuali tendenze nel settore della comunicazione, le aree a maggiore crescita e le dinamiche nelle relazioni tra aziende e agenzie esterne. Il campione degli intervistati, è bene ricordare, opera per il 67,4% nelle direzioni comunicazione o uffici stampa interni ad aziende (il 27,9% in imprese quotate, il 17,8% in aziende private, il 12,1% in enti governativi o istituzioni e il 9,5% in organizzazioni no profit) mentre il 3 2,6% opera in agenzia di pr o sono consulenti free lance.


Da qui al 2011 i settori a maggiori tassi si crescita saranno la comunicazione interna e il change management (+ 11%), la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa (+8%, anche se tre manager su quattro dichiarano di essere impegnati in progetti Csr per le loro imprese), training e personal coaching (+4,9%) e comunicazione a livello internazionale (+3,2%). In flessione, le relazioni con gli investitori e la comunicazione finanziaria (-11,9%), marketing and consumer communication (-9,3%), crisis communication (-3,6%) e public affaire (-3,3%).


Profondi i cambiamenti che si avranno negli strumenti di comunicazione. Con il segno meno spiccano le relazioni con i media tradizionali (-24,5), eventi (-10%) e relazioni con le tv e le radio, (-8,8%), mentre in positivo saranno social media (+26,2), rapporti con i media on-line (-i-26%), comunicazione on-line (+16,8). Le nuove dinamiche sociali e l’emergere di forme allargate di socializzazione influenzeranno anche il lavoro dei pr. Secondo i manager intervistati, infatti, cresceranno i canali interattivi e in particolare l’utilizzo dei video online (+10,8), i social network (+5,6%). Per il 70,8% degli intervistati i video potranno avere un crescente utilizzo per comunicare i prodotti, per le media relation (56,9%), per la comunicazione interna (55,2%). In sostanza, già tra 12 mesi l’importanza delle pr on-line sarà più che raddoppiata.


Infine, per il 45,4% del campione l’aspetto pi importante nella gestione della comunicazione è il legame con il business, il rapporto con modelli di crescita sostenibili (41,3%), costruire, mantenere una relazione di fiducia con i propri stakeholders (30,4%), per il 17,4% supportare il cambiamento organizzativo delle proprie imprese e per l’8,7% facilitare l’integrazione interculturale.


tratto da ItaliaOggi del 27 novembre 2008



La versione completa e la press realase dell’indagine: http://www.communicationmonitor.eu/
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