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Far Web

22/09/2017

Odio, bufale, bullismo.Da uno degli autori più seguiti sul web, un saggio pop che indaga – con esempi ficcanti e penna leggera – il lato oscuro dei social, per spiegarci di cosa parliamo quando parliamo di odio e social media.

Insulti, discriminazioni di ogni genere, misoginia, istigazione alla violenza, omofobia, fake news dal retrogusto razzista
e anti-scientifico, revenge porn. Solo per citare le manifestazioni più evidenti. Non c’è alcun dubbio che la Rete, in particolare
con i social media, sia diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazioni senza sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi pubblici o emeriti sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse.

A monte di questa valanga di fango sembra esserci l’idea che Internet sia una zona franca, un Far Web in cui non esistono regole, in cui vige l’impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da sé. Ma è poi davvero colpa della Rete se la gente odia? Siamo veramente disposti a mettere in gioco la nostra libertà d’espressione per portare avanti una crociata indiscriminata contro l’odio online? Qual è, in questa partita, il ruolo che giocano le diverse piattaforme? Quanto incide su certe derive la mancanza diffusa di educazione digitale? E qual è il quadro normativo a cui fare riferimento oggi?

In questo saggio pop brillante e ricco di riferimenti alla cronaca recente, Matteo Grandi, una delle voci più influenti del web, indaga da vicino il fenomeno dell’inquinamento della Rete in tutte le sue manifestazioni, per spiegarci di cosa parliamo quando parliamo di odio e social media.




 
Far Web
Odio, bufale, bullismo. Il lato oscuro dei social
Matteo Grandi
Rizzoli, 2017
pp. 224, € 18,00
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