Luigi Di Gregorio
Ruoli, funzioni e competenze nella comunicazione delle Istituzioni, dei partiti politici e delle organizzazioni di rappresentanza saranno il focus del primo laboratorio formativo organizzato dalla Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale di Ferpi in programma il prossimo 21 febbraio a Roma.
“Se non comunichi, non esisti”. Questa regola basilare, molto in voga qualche anno fa, non basta più. Nella società dell’auto-comunicazione, comunichiamo tutti. E tutti prendiamo parte, quotidianamente, al diluvio informativo che produce, solo per citare un dato, 3 milioni di email inviate al secondo a livello globale.
Nell’infosfera digitale, la nuova regola-chiave è “se non sei percepito, non esisti”. Tutti gli attori sociali, individuali e collettivi, sono immersi h/24 in una “lotta per l’attenzione” altrui sempre più serrata e competitiva, dato che viviamo in un vero e proprio ecosistema della distrazione che pare abbia ridotto ormai a 8 secondi il tempo medio della concentrazione (tra una caduta dell’attenzione e un’altra).
In questo scenario, il comportamento degli attori politici e istituzionali non può fare eccezione. Ecco perché da tempo si parla di “campagna permanente” ed ecco perché oggi più che mai “comunicazione è politica”.
L’incontro del 21 febbraio prossimo si propone di approfondire le implicazioni del contesto comunicativo contemporaneo. Lo farà partendo da una sorta di diagnosi, cercando di far emergere le cause, i trend e i “motori” della transizione che stiamo vivendo. In che modo il passaggio all’ipermodernità (o alla modernità liquida), la società dell’immagine, le innovazioni tecnologiche, la globalizzazione hanno cambiato tutti noi? È in corso una vera e propria transizione antropologica? E in quale direzione ci sta spingendo?
Una diagnosi accurata è la base di ogni terapia. La fine della parte “diagnostica”, dunque, ci condurrà automaticamente a porci alcune domande: strutture e funzioni degli attori di supporto ai leader (politici o istituzionali) sono ancora valide? Come cambiano i ruoli della comunicazione politica in una fase di campagna permanente e con un sistema mediatico totalmente nuovo e dinamico? Chi è e cosa fa oggi uno spin doctor? E un campaign manager? Ci sono differenze fra un partito, un’istituzione e un’azienda sul mercato? Cosa accade in sistemi politici diversi dal nostro? Ci sono sistemi più “antifragili”, ossia più in grado di rispondere a questi cambiamenti in maniera rapida ed efficiente? E infine, se la politica è in campagna permanente – e dunque in propaganda permanente – non dovremmo forse guardare al mercato della pubblicità e del marketing per provare a ridefinire anche ruoli e funzioni?
Questa seconda parte, più “operativa”, sarà dapprima affrontata con una testimonianza, che potrà aiutarci a delineare le difficoltà organizzative e di processo di chi è responsabile della comunicazione politica e/o istituzionale oggi.
In seguito, sulla base della diagnosi teorica e del racconto dei testimoni-chiave, si procederà a un tentativo di “messa a fuoco” e di ri-definizione dei ruoli-chiave della comunicazione politica e, in generale, di supporto ai leader, provando a delineare anche un ripensamento delle strutture e dei processi in una chiave più sintonica col marketing politico e con lo scenario di campagna permanente.
Programma
10.00 - Introduzione
Il ruolo del comunicatore politico: dalla strategia all’ascolto
Vincenzo Manfredi, Consigliere Nazionale Ferpi, Coordinatore Gruppo di lavoro Advocacy e Public affairs
10.15 - La comunicazione politica nell'ecosistema della distrazione. Come lasciare il segno in tempi di demopatìa
Luigi Di Gregorio, Docente Universitario e Campaign Manager
12.30 - Comunicazione è politica. Come cambiano i ruoli-chiave nei partiti e nelle istituzioni
On. Filippo Sensi - Luigi Di Gregorio
13.30 - Pausa pranzo
14.30 - La "war room" permanente. Ridefinire ruoli e funzioni in ottica di marketing politico
Esercitazione simulata con i partecipanti
17.00 - Termine attività
Il laboratorio formativo sarà gratuito e dedicato ai soci Ferpi. La partecipazione consentirà di ottenere 100 crediti per la qualificazione professionale.