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Ferpi e le professioni, al via il dialogo a Milano

29/06/2011

Un terreno comune di confronto con le professioni ordinistiche e le associazioni non riconosciute di Milano. Il convegno organizzato a Milano dalla Camera di Commercio ha dato il via al dialogo di Ferpi con la Consulta delle Professioni, un ulteriore passo verso una nuova consapevolezza del ruolo delle professioni della comunicazione.

Il convegno Vecchie e nuove professioni a Milano – Monadi, corporazioni o terzo stato in cerca di rappresentanza organizzato il 13 giugno dalla Camera di Commercio di Milano ha dato l’opportunità al delegato lombardo Fabio Famoso di aprire un dialogo dai risvolti interessanti per la professione dei comunicatori.
Occasione dell’incontro è stata la presentazione della ricerca curata dal Consorzio AASTER su come affrontare le sfide professionali nel nuovo contesto economico, tema caro alle professioni ordinistiche e alle realtà che, come Ferpi, adottano una serie di regole fondamentali per l’autogoverno dei propri associati.
Una prima risposta è arrivata dal Presidente CCIAA Carlo Sangalli, con la proposta di coinvolgere le professioni in una Consulta delle Professioni, accompagnata da una struttura di servizio e supporto al dialogo tra ordini e associazioni professionali e istituzioni.
A seguire la tavola rotonda, che ha visto la partecipazione dei presidenti degli ordini milanesi degli Ingegneri – Calzolari, dei Notai – De Stefano, degli Avvocati – Giuggioli, dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – Solidoro, degli Architetti – Volpi, del RICS Italia – Morena e del consigliere ACTA – Bologna. I relatori hanno rimarcato l’importanza di nuove forme di rappresentanza, dello sviluppo del marketing associativo e della cura dei soci attraverso una maggiore attenzione ai servizi e all’aggiornamento professionale continuo e competente. La prospettiva di una Consulta è stata accolta con interesse da tutti, come stimolo a collaborare per una maggiore rappresentatività delle istanze comuni nei confronti delle istituzioni.
Dopo aver presentato la federazione e la sua mission, Fabio Famoso ha delineato il quadro della professione del comunicatore in Italia, una realtà di circa 120 mila colleghi, tra relatori pubblici e comunicatori privati e pubblici d’agenzia e di azienda, con un impatto economico intorno ai 15 miliardi di euro. Una realtà, quella della comunicazione, in continuo fermento e attenta ai cambiamenti, non ultimo la crescente importanza delle relazioni sviluppate e curate attraverso i social media, argomento prioritario nell’agenda Ferpi.
Più volte il moderatore e giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico ha insistito sulla “necessaria rispecializzazione professionale nel contesto del terziario avanzato” come elemento per uscire dallo stallo della crisi. A tale proposito il delegato lombardo ha innanzitutto sottolineato l’importanza del ruolo del Relatore Pubblico, sino a dieci anni fa percepito come l’uomo delle relazioni con la stampa e l’organizzatore di eventi, oggi invece diventato un vero stratega della comunicazione, che sa bilanciare l’utilizzo di strumenti di comunicazione. Un professionista che accompagna la crescita e il rilancio di aziende e enti attraverso la valorizzazione dei “generatori di relazione” con stakeholder e clienti finali.
Insomma, il Relatore Pubblico come soggetto che affianca l’imprenditore e, perchè no, il professionista avvocato o commercialista o notaio a definire “tra quel che si vuole dire quel che è più utile dire”, utilizzando lo strumento adatto per il destinatario della comunicazione. Inoltre, il Relatore Pubblico è un professionista che deve costantemente essere aggiornato sulla sua professione ma anche sull’evoluzione dei mercati dei suoi clienti.
Quindi abbiamo a che fare con un professionista in continuo aggiornamento, che deve dotarsi di una serie di competenze aggiuntive per poter dialogare con suoi partner e gli altri professionisti.
I professionisti della comunicazione hanno davanti numerose sfide in un contesto nuovo. Considerando dati macroeconomici, se è vero, come è vero, che l’industria ha delocalizzato la produzione, le aziende italiane devono rispondere alla sfida di riqualificare il proprio ruolo nell’economia mondiale. E’ quindi importante definire un posizionamento di comunicazione e ricostruire una reputazione, insomma, lavorare sul brand veicolando tutti gli asset immateriali che ne definiscono la qualità e gli elementi differenziali. Per fare questo occorre gestire le relazioni in modo virtuoso. Inoltre il periodo di crisi obbliga alla contrazione degli investimenti di comunicazione. Quindi, quale migliore opportunità di mettere alla prova i relatori pubblici, la cui attività ha costi fortemente ridotti rispetto all’advertising, con la capacità di colpire in modo più dettagliato il target di comunicazione. Gli ordini stessi possono beneficiare del supporto delle relazioni pubbliche, soprattutto nella nuova fase aperta dal decreto Bersani. Il relatore pubblico ha delle skills che si adattano alle diverse esigenze del libero professionista, come emerge dalla lettura del “Manifesto della comunicazione per le professioni intellettuali”, frutto del lavoro di alcuni soci Ferpi che, dal 2007, hanno delineato una strada per affiancare i professionisti nelle sfide che vengono dalla network society. E ancora: è stata messa in luce la proattività della nostra associazione che, nell’ottobre 2007 ha firmato con Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, un protocollo d’intesa per l’istituzione dello sportello “Nuova impresa RP”. Si tratta di un’iniziativa il cui scopo è quello di fornire un servizio reale, articolato, mirato, pratico e gratuito che sia di supporto agli aspiranti imprenditori e ai lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviare attività competitive in questo settore, in grado di affermarsi sul mercato.
Ecco che la proposta della Consulta delle Professioni sarà un ulteriore passo verso una nuova consapevolezza del ruolo della nostra professione, così come le fondamentali attività sugli Accordi di Stoccolma e le numerose altre iniziative portate avanti dal nuovo gruppo dirigente.
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