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Florio su Oscar: la sostenibilità, asset della competitività

25/10/2020

Rossella Sobrero

Negli ultimi vent'anni, contemporaneamente all’evoluzione della disciplina e all’affermarsi del concetto di sostenibilità a 360 gradi, le imprese hanno cominciato ad integrare sempre la sostenibilità nelle strategie di business, ritenendola quindi un asset della competitività e un tema di politica industriale. Lo afferma Sabrina Florio, Presidente di Anima per il sociale, partner di Oscar di Bilancio, intervistata da Rossella Sobrero.

Anima per il sociale nei valori d’impresa nasce nel 2001 per promuovere la responsabilità sociale d’impresa. Ci illustri brevemente quali sono le principali attività che realizzate

L’Associazione nasce all’interno dell’Unione degli industriali e delle imprese di Roma (oggi Unindustria) da un gruppo di imprenditori e manager convinti che un’impresa socialmente responsabile, attenta ai bisogni del territorio e dei suoi stakeholder sia anche più competitiva. In quasi venti anni di attività abbiamo contribuito a diffondere questa cultura attraverso convegni, dibattiti e momenti di confronto tra grandi imprese, PMI, rappresentanti istituzionali ed esponenti della società civile.

Nei mesi scorsi sul vostro sito avete creato uno spazio per valorizzare le iniziative realizzate dalle aziende associate ad Anima in risposta all’emergenza Coronavirus. Anche se immagino che tutte siano di valore, ci fai qualche esempio particolarmente interessante?

In quanto network e luogo di incontro fisico e scambio di know-how, riflessioni e buone pratiche, abbiamo ritenuto utile valorizzare tutte le iniziative poste in essere dalle aziende associate in risposta all’emergenza Coronavirus. Dalla raccolta e analisi delle buone pratiche abbiamo sintetizzato l’impegno delle imprese in tre parole chiave: attenzione alle persone, resilienza e solidarietà. Fra tutte le iniziative, ho trovato trovo molto interessanti quei progetti di aziende che hanno implementato ed ampliato, laddove già esistenti, programmi di ascolto, sostegno psicologico ed anche economico ai propri dipendenti. In un momento di difficoltà senza eguali, un impegno straordinario delle imprese nei confronti dei propri collaboratori ha dimostrato ancora una volta l’importanza del capitale umano.

Da tanti anni organizzate il “Premio Anima” che ha l’obiettivo dare un riconoscimento a chi è impegnato in diversi ambiti. Come è stata gestita l’edizione 2020 e quali sono stati i vincitori?

La XIX edizione del Premio Anima è stata organizzata in modalità ibrida: la cerimonia si è svolta fisicamente sulla Terrazza Caffarelli del Campidoglio come tutti gli anni ma con un numero molto ristretto di partecipanti ed è stata fruibile in diretta streaming da tutti coloro che per ragioni di sicurezza non hanno potuto partecipare in presenza alla cerimonia. Anche quest’anno la giuria del Premio Anima – presieduta da Luigi Abete – ha premiato professionisti ed artisti che hanno dimostrato un impegno eccezionale durante la pandemia e una particolare attenzione al tema delle fragilità e del futuro: hanno ricevuto il Premio Anima la giornalista Giovanna Botteri, il Ceo di Isinnova Cristian Fracassi, il fotografo Fabio Bucciarelli, lo scrittore Daniele Mencarelli, il regista Giuseppe Bonito per il film “Figli”, l’attrice di teatro Silvia Calderoni. Inoltre abbiamo riconosciuto una menzione speciale al quotidiano L’Eco di Bergamo e all’antologia ebook “Andrà tutto bene” edita da Garzanti.

Dal 2001, anno della fondazione di Anima, ad oggi quali sono stati secondo te i cambiamenti più significativi nell’approccio strategico alla sostenibilità delle organizzazioni associate?

Anzitutto l’adozione di un “approccio strategico” proprio come affermi nella tua domanda. Nel 2001 la responsabilità sociale, per quanto materia di interesse per un gruppo di imprenditori più “illuminati”, era ritenuta una componente accessoria che si risolveva principalmente nell’erogazione liberale di contributi alle associazioni non profit. Negli anni, contemporaneamente all’evoluzione della disciplina e all’affermarsi del concetto di sostenibilità a 360 gradi, le imprese hanno cominciato ad integrare sempre la sostenibilità nelle strategie di business, ritenendola quindi un asset della competitività e un tema di politica industriale.

Per concludere… Anche nel 2020 Anima è tra i partner dell’Oscar di Bilancio: quali ragioni vi hanno spinto a collaborare al premio?

Per noi l’Oscar di Bilancio rappresenta un riconoscimento prestigioso che in questi anni ha svolto una importante funzione di stimolo per le aziende e gli enti che vi hanno partecipato: una vera e propria palestra nella quale le aziende partecipanti, anche attraverso il confronto, hanno potuto migliorare il livello di trasparenza, chiarezza ed efficacia delle informazioni contenute nei propri report finali. Crediamo infatti che la rendicontazione sia uno strumento utile all’impresa per capire sia i punti di forza che gli aspetti su cui migliorare, aiutando così le imprese a rispondere in maniera più efficace alle sfide del mercato.

 

 

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