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Formula1 a Indianopolis: dieci e lode in rp

11/07/2005

Crisis management: il caso della Formula1 a Indianapolis e la gestione impeccabile della crisi da parte di Michelin e delle case automobilistiche che hanno deciso di non correre.

Dai rimborsi agli spettatori alle conferenze informative, la campagna di Rp organizzata in poche ore è stata accolta positivamente da parte dei media e Michelin alla fine ne esce vincente.Herald Tribune ricostruisce i retroscena di quello che poteva essere un vero e proprio colpo per l'immagine della Formula1.In sostanza, a causa di un problema tecnico registrato dai pneumatici Michelin, sette delle dieci scuderie non hanno potuto partecipare al gran premio negli Stati Uniti, riducendo Indianopolis a una farsa e relegando il successo della Ferrari al rango di evento scontato.La brutta figura è stata notevole, ma Michelin e le sette scuderie hanno affrontato la débacle con una serie di strategie di relazioni pubbliche giudicate vincenti.L'azienda di pneaumatici non solo ha rimborsato il biglietto agli spettatori (mossa quasi obbligata), ma ha già acquistato 20 mila biglietti per il gp del 2006 da regalare al pubblico penalizzato in segno di scuse.Il consiglio mondiale della Fia nel frattempo ha considerato Michelin e le case automoblilistiche colpevoli, ma queste ultime si sono immediatamente impegnate in una seria campagna di rilancio del Gran Premio. Non solo rimborsi e biglietti omaggio dunque, ma una conferenza stampa organizzata tempestivamente per illustrare i motivi della sofferta decisione e il pericolo che avrebbe rappresentato una decisione alternativa.La minaccia più seria non proveniva dalla Fia, bensì era rappresentato dal rischio di un calo di popolarità dell'evento di Indianopolis. Ma grazie a un'efficace comunicazione questo effetto collaterale sembra scongiurato.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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