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Gervasutti del Gazzettino al brindisi di FERPI Triveneto

11/12/2023

Anna Romanin

Il brindisi di Natale 2023 è stato l’occasione di ritrovo per i soci e una preziosa opportunità per fare il punto sul ruolo della stampa e dei comunicatori insieme ad Ario Gervasutti, vice caporedattore de Il Gazzettino.

Ario Gervasutti è stato il protagonista del brindisi natalizio tra i soci del Triveneto di FERPI, il 7 dicembre scorso. Un momento impagabile per ritrovarsi vis-à-vis e per arricchire il bagaglio professionale da un punto di vista alternativo, ovvero con l’esperienza di chi vive le notizie dall’interno di una storica redazione. Gervasutti, giornalista disponibile e cordiale, è vicecaporedattore del Gazzettino, il quotidiano della provincia di Venezia fondato nel 1887 da Gianpietro Talamini che lo diresse fino alla morte nel 1934. Per il desiderio dello stesso Talamini il giornale fu subito dettagliato sulle notizie di cronaca, più piccolo e meno costoso rispetto ai cinque concorrenti, aperto all’intero tessuto regionale “pur restando ben piantato in laguna”. L’essere legato al territorio con uno sguardo spalancato al mondo è caratteristica del quotidiano ancora oggi.

Lettori diminuiti? No. Internet li ha quadruplicati.

Gervasutti, intervistato dalla Delegata FERPI Triveneto Ada Sinigallia, e introdotto dall’amico Filippo Nani, Presidente di FERPI, ha affrontato temi stimolanti, come l’evoluzione delle notizie e la crescita del pubblico dei lettori del giornale. Se è vero che la stampa dei quotidiani è in caduta libera è altrettanto vero che il pubblico dei lettori negli ultimi anni è quadruplicato. I lettori, dal canto loro, non sono passivi ma devono imparare a districare la matassa di informazioni e proteggersi dal bombardamento mediatico. 
“Non ci sono più ventiquattro milioni di utenti (on line, ndr) ma ce ne sono quaranta che vengono suddivisi in strumenti diversi. Questo concetto fa fatica a passare sia a livello editoriale che direzionale”, dice Gervasutti. Il web non va trascurato: recentemente una dichiarazione di Gino Cecchettin, un fatto di cronaca ampiamente trattato dal quotidiano veneto, ha avuto su gazzettino.it migliaia di visualizzazioni in poche ore. Oggi le notizie si sfogliano sul tablet, si leggono sui social network, si condividono su WhatsApp.

È lontana la rassegna stampa cartacea e spesso l’attaccamento alla carta di certi lettori è una questione anagrafica, complice il ricordo un po’ malinconico dei vecchi formati tabloid sfogliati al mattino presto sorseggiando il caffè. Oggi abbiamo notizie just in time, disponibili (quasi) perennemente. Le redazioni web sono sempre più decisive: hanno tempi, lettori, quantità di articoli diversi rispetto alla carta stampata.

Off line e online uniti da velocità e qualità dell’informazione

Ma allora i quotidiani sono finiti? No, si stanno evolvendo inesorabilmente. Di sicuro online e off line sono un tutt’uno, sono una unica redazione onlife alla quale serve capacità di discernimento, visione, velocità senza tradire la qualità che resta un obiettivo imprescindibile dell’informazione. Gli approfondimenti, la selezione accurata delle notizie, la visione del mondo reale, l’ascolto e la moderazione dei commenti sono indispensabili. Prendiamo il Gazzettino, i nove strumenti del quotidiano (tra cui Facebook, Instagram e Telegram) devono essere presidiati perché oggi i lettori producono contenuti senza un codice deontologico che ne limiti le interazioni se, ad esempio, volgari o diffamatorie. In questo caso una regolamentazione europea futura è auspicabile.

I quotidiani sono gangli dell’informazione; qualità e visione devono essere priorità di tutta la redazione, on line e off line e anche degli editori. I giornalisti devono avere visione, conoscere le soluzioni e avere la forza di introdurle ma i cambiamenti devono esserci anche a livello editoriale e direzionale.

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