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Giornalismo digitale: istruzioni per l’uso

14/10/2021

Alessia Omerini

Il digitale salverà il giornalismo? In uno scenario in cui la parola chiave è infodemia, un esempio virtuoso arriva dal caso Will Media e dalla newsletter di Francesco Oggiano, fra gli speaker dell'ultima edizione di InspiringPR.

“Il 75% degli italiani ritiene che i giornali non stiano facendo bene il loro lavoro.”

Questo è quanto riportato dall’Edelman Trust Barometer, un dato disilluso che sembra non lasciare spazio a previsioni ottimistiche verso il futuro del giornalismo e dell’informazione in generale.

Tale fenomeno si innesta in un quadro ancora più caotico, nel quale regna sovrana una parola: infodemia, ovvero una circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”. Parliamo quindi di un contesto informativo che necessita di un cambiamento per sopravvivere, vista anche la progressiva disaffezione verso la carta stampata e la presenza sempre più pervasiva del digitale nelle nostre vite.

Fortunatamente ad oggi, stiamo già assistendo alla nascita di primi esempi virtuosi di una positiva evoluzione. Una delle realtà più dinamiche è senz’altro il progetto editoriale Will Media, community dell’informazione sui social nata a gennaio 2020 e diventata in poco tempo uno dei punti di riferimento “per i curiosi del mondo” sul web, come testimoniano i suoi numeri: ad oggi la loro pagina Instagram conta più 1 milione di seguaci, i loro podcast vengono scaricati più di 400 mila volte in un mese, e gli account raggiunti sempre mensilmente toccano quota +15 milioni.

Ma perchè questo incredibile successo? Come cita il blog Mediaddress, la forza di questo progetto sta nella sua capacità di adattarsi alle piattaforme digitali, veicolando contenuti pregni di informazione in maniera naturale, chiara e precisa, utilizzando strumenti come le Instagram Stories ed un modello di business legato al “branded content”.

Parliamo quindi di un giornalismo che  inventa nuovi modi per fare comunicazione, trasformando i giornalisti in veri e propri “creatori di contenuti”, che devono arricchire il lettore facendo attenzione al rapporto tra velocità e qualità dell’informazione: non conta infatti essere i primi a veicolare una notizia, ma essere il più precisi ed accurati possibile, cercando di evitare errori e le trappole delle fake news.

In questo scenario, uno strumento che si rivela molto utile per garantire agli utenti un valore aggiunto nella loro esperienza dell’informazione è sicuramente la newsletter, un messaggio di posta elettronica inviato agli iscritti al servizio di un sito web (o a una community come nel caso di Will) per aggiornarli sulle novità di quest'ultimo.

Come ogni altro mezzo di comunicazione, va definita nel dettaglio: deve essere intima e basata sulla fiducia tra utente e “scrittore”, con un tone of voice riconoscibile, una grafica ben curata a livello estetico e soprattutto con contenuti concretamente utili per i lettori.

Un ottimo esempio, legato tra l’altro alla sfera del giornalismo digitale è “Digital Journalism”, la newsletter di Francesco Oggiano, nostro ospite ad InspiringPR 2021 e giornalista per Will Media e per prestigiose testate come Vanity Fair, il Foglio e Wired. Con uno stile affabile e diretto, ogni venerdì Oggiano sviscera gli ultimi trend digitali, raccontando i pezzi più interessanti della settimana, gli how-to, i tools più utili e le offerte di lavoro legate al mondo online.

Uno strumento che, che come dice il giornalista stesso, si rivela essere uno dei mezzi più affidabili per fornire ai lettori una visione di un pezzo di mondo, che fornisce spunti, consigli e informazioni da poter utilizzare concretamente nella nostra vita quotidiana e professionale.

Sicuramente non sappiamo come evolverà l’informazione e se il digitale “salverà” il giornalismo. Quello che è certo è che non si può tornare indietro e l’informazione mainstream dovrà farsi trovare preparata, riuscendo ad evolvere su sempre più canali e trovando sempre più nuovi modi di comunicare con il pubblico. E noi saremo qui per raccontarlo.  

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