Ferpi > News > Giornalisti: segreto professionale in pericolo?

Giornalisti: segreto professionale in pericolo?

20/09/2004
Il 6 agosto, il giudice federale Thomas F. Hogan chiede l'incarcerazione del giornalista Matthew Cooper, del magazine Time, per oltraggio alla corte.Due settimane più tardi, a Washington, un giudice federale applica una pena monetaria a cinque giornalisti, due del New York Times, uno del Los Angeles Times, uno del canale televisivo ABC e uno dell'Associated Press, per oltraggio al magistrato.La giurisprudenza a stelle e strisce si sta orientando verso la negazione della protezione delle fonti di informazione per i giornalisti.L'associazione Reporters sans frontières reagisce denunciando prontamente all'opinione pubblica la decisione delle corti statunitensi: "Ancora una volta il segreto delle fonti di informazione, pietra miliare della libertà di stampa, è minacciata dalla giusitizia americana. Costringere i giornalisti a rivelare le proprie fonti significa mettere in discussione un principio fondamentale del giornalismo investigativo".Il primo caso riguardava la rivelazione dell'identità di un agente della Cia, mentre il secondo caso concerneva l'affaire Wen Ho Lee, un anziano sceinziato del centro di ricerche nucleari di Los Alamos sospettato di spionaggio con la Cina. Due argomenti caldi e delicati a proposito dei quali, ai giuriCi statunitensi, è parsa prioritaria, rispetto a qualsivolgia principio, la scoperta della verità.Dal Patriot Act sul terrorismo, ovvero dall'11 settembre in poi, l'interpretazione del principio in questione sulla libertà di stampa è stata riduttiva e improntata al principio "in dubbio pro sicurezza".I due clamorosi casi hanno suscitato le immediate reazioni del mondo giornalistico. La Corte Europea dei diritti umani si è più volte schierata a difesa del principio di protezione delle fonti, ma talvolta il fine giustifica i mezzi. La polemica ormai si è innescata e Vecchio e Nuovo Continente si schierano su fronti opposti.
Emanuela Di Pasqua - Totem
Eventi