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Giovani cittadini europei crescono

03/09/2013

Promosso dall’Unione Europea per coinvolgere italiani e rumeni e spingerli ad agire in agire in qualità di cittadini attivi e informati sullo scenario dell’UE, _EU-VOTE!_ è un innovativo progetto che punta tutto sui giovani.

di Filomena Furlan
Cittadinanza, solidarietà e tolleranza sono i valori che l’Unione Europea, attraverso il programma Youth in Action 2007/2013, si è impegnata a promuovere tra i giovani.
EU-VOTE! è stato uno dei progetti più importanti del 2013, Anno Europeo della Cittadinanza; obiettivo principale, infatti, è stimolare i giovani partecipanti Italiani e Rumeni ad agire in qualità di cittadini attivi e informati sullo scenario dell’UE.
In pochi sanno che solo il 29% dei giovani europei scelsero di esercitare il proprio diritto di voto alle scorse Elezioni Europee. Per una democrazia reale e funzionale questi dati non sono ammissibili; così, dal 10 al 24 agosto 2013, il venticinquenne Igor Rotaru, attivista rumeno di origine moldava, ha radunato ventitre studenti universitari in un piccolo villaggio nei pressi di Gura Humorului, nel distretto di Suceava a Nord-Ovest della Romania.
“Sono nato nell’attuale Repubblica Moldava, Paese in cui povertà e corruzione non hanno misura. Per motivi storici ho diritto anche alla cittadinanza rumena, e chi ha questa fortuna non può rinunciare all’occasione di diventare contestualmente anche cittadino europeo: si aprono porte su realtà che non pensavo avrei mai visto. Attualmente studio Regional Developement alla facoltà di Studi Europei dell’Università Alexandrin Joan Cuza di Iaşi; impegno il mio tempo libero nell’organizzazione di progetti come EU-VOTE! perchè amo approfondire i temi che mi interessano, e colgo l’occasione fornita dal programma Youth in Action per farlo a livello interculturale senza grandi spese. Ritengo che esperienze formative di questo genere siano indispensabili per chi, come me, ambisce alla carriera politica e/o diplomatica”, mi racconta Igor, davanti a un bicchiere di quel buon vino moldavo che ha portato da casa per i suoi nuovi amici italiani.
Il progetto ha coinvolto i partecipanti secondo due modalità: da un lato la formazione, svolta attraverso attività di gruppo e tanti dibattiti, formali e non, in cui ognuno ha avuto modo di esporre il proprio pensiero, contribuendo all’evoluzione dell’idea dei colleghi su temi quali, ad esempio, la politica estera comune europea, l’immigrazione, la cristianità, la discriminazione; dall’altro lato, invece, sta il vero e proprio lavoro di sondaggio e promozione in città, oltre alla creazione del materiale che verrà costantemente pubblicato sul nuovo blog, che tutti noi partecipanti cureremo insieme.
L’esperienza internazionale, lo scambio interculturale e l’approccio pratico e metodico ai dibattiti hanno senz’altro rafforzato il concetto di comunicazione come pilastro fondamentale per qualsiasi attività. Particolarmente in questo caso, l’attenzione dei giovani non è preda facile! Vogliamo scommettere, però, che la viralità del web e le capacità comunicative dei “nuovi” giovani riusciranno a “spargere la voce”, creando una sinergia che trasporti semi di consapevolezza e responsabilità.
In quindici giorni non solo si è creata una squadra di cui faccio parte, ma la mia mente ha conosciuto nuovi orizzonti; mi sono scoperta portatrice sana di pregiudizi che l’esperienza diretta ha debellato, e torno con lo stimolo giusto per riprendere la ricerca del mio ruolo nella società.
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