Google+ si rinnova e mette al centro gli interessi
04/12/2015
E' recentissima la notizia del restyling di Google Plus. Non solo grafico ma anche funzionale, il rinnovo sposta il focus della piattaforma dalle relazioni sociali agli interessi tornando così agli albori della storia di questi siti. L'analisi di Valentina Citati.
Di recente Google ha comunicato tramite il suo
blog ufficiale di aver apportato alcune modifiche a Google+, il social network creato nel giugno 2011. Un restyling grafico e funzionale che sposta il focus della piattaforma dalle relazioni sociali agli interessi tornando così agli albori della storia di questi siti.
Big G non sarebbe il colosso che è se non sapesse che l’ascolto e il monitoraggio del feedback degli utenti sono fondamentali per avere successo. Così il colosso di Mountain View avrebbe deciso, sulla base delle preferenze di utilizzo riscontrate, di aggiornare la piattaforma sia dal punto di vista grafico che funzionale.
Collections e Communities per riunire e condividere interessi
Il nuovo Google+ quindi sarà focalizzato intorno alle due features che fino ad oggi hanno avuto più successo sul social network che, nato per rivaleggiare con Facebook, non ha avuto il successo sperato almeno dal punto di vista sociale e relazionale. Entrambe le funzioni, infatti, sono finalizzate ad aiutare le persone a trovare e a condividere contenuti e news su temi e argomenti di interesse e hanno grande successo sulla piattaforma.
Collections consente di raccogliere dal punto di vista tematico (politica, sport) i post delle persone che si seguono e rendere pubbliche queste raccolte (in modo simile alle liste di Twitter). Le
Communities, che registrano circa 1.2 milioni di nuovi iscritti al giorno, funzionano invece come i forum tematici del primo web (e ancora molto utilizzati dagli appassionati di settore) a cui è possibile aderire per discutere di argomenti di comune interesse.
Di fatto una scelta che rimanda alla nascita e alla storia stessa dei social networks che si svilupparono dopo il successo delle prime comunità di interesse online che riunivano, cioè, persone diverse in base ad un interesse comune o a una passione condivisa. I siti di social networks, invece, sono comunità egocentriche, dove gli individui sono al centro delle proprie community . Con essi perciò si era passati dalle comunità online
interest-driven a siti
friend-centered (boyd &Ellison, 2007). Di recente la tendenza sembra essere tornata verso i primi e si assiste ad una sempre maggiore specializzazione e verticalizzazione di social media e app mobili basati proprio sulle passioni e gli interessi condivisi degli utenti accanto all'inglobamento di funzioni da parte dei big "generalisti"quali Facebook e Google che cercano di rispondere a tutte le esigenze degli individui.
Dal punto di vista grafico, invece, le novità riguardano la schermata iniziale, che viene rinnovata, e una maggiore attenzione alla versione mobile.
AMP e la sfida agli Instant Articles di Facebook
La competizione tra i due colossi web è confermata dall’ultimo progetto presentato in casa Google. Si chiama
AMP (
Accelerated Mobile Pages) e si propone di rispondere agli ultimi strumenti pensati da Facebook per agevolare gli utenti (giornalisti in particolare) a reperire e a consultare rapidamente fonti e contenuti. Lo strumento di Google agisce in modo simile consentendo una fruizione più immediata, da mobile in particolare, di contenuti giornalistici grazie a tempi di caricamento molto più bassi di quelli attuali. Chi vincerà? Di certo Google ha dalla sua una piattaforma già strutturata ed efficiente (AdSense) che assicura la remunerazione certa dell’advertising e che, anche in questo caso, sta sviluppando soluzioni ad hoc mentre, nel caso di Facebook, non è ancora chiaro come le testate beneficeranno economicamente dal nuovo tool.
Il giornalismo digitale, alla ricerca di un sistema valido di guadagno, guarda per ora con interesse ad entrambe le proposte. Certamente il social è più utilizzato e popolare di quanto sembri. Secondo
Global Web Index, infatti, un utente Internet su quattro lo userebbe una volta al mese. Questi dato dimostrerebbe come la piattaforma sia utilizzata anche dai non iscritti aumentando quindi la percentuale di utilizzo (rispetto a quella dei soli registrati) al 23% a livello globale.