Hollywood: il filtro della censura al fumo sullo schermo
16/05/2007
Contro il fumo, negli Stati Uniti, si smuove anche la temibile censura nei film. Mettendo in discussione anche il processo creativo che porta alla struttura delle scene stesse di un lungometraggio.
Film e sigarette sono stati un binomio inscindibile sia fuori che dentro lo schermo. E se non si accoppiano più da tempo dentro i cinema, anche sullo schermo le cose stanno per cambiare: la Motion Picture Association of America, secondo una nuova strategia, ha annunciato che i film dovranno tenere conto delle raffigurazioni che esaltano il fumo o dell'influenza che possono avere sulla sua diffusione.
Questa politica della potente associazione statunitense da cui dipendono, oltre alla notte degli Oscar, anche i temuti ratings (i vietato ai minori di...) in calce alle pubblicità delle pellicole, ha deciso che il fumo è da inserire nella lista dei fattori vietati ai minori quali sesso, nudità, violenza, linguaggio scabroso e uso di droghe.
Hollywood, cedendo di fatto alle pressioni della lobby anti-fumo, ha aderito alla crociata per spegnere le sigarette nei film.
Le conseguenze? Il processo creativo per registi e studios, potrebbe complicarsi, e di molto, in quanto un vietato ai minori causa scene di fumo avrebbe effetto di ridurre il numero dei biglietti venduti. Così, i film in cui il fumo viene rappresentato in luce positiva rischieranno restrizioni e, in modo per noi un po' assurdo e molto americano, nelle descrizioni di ogni pellicola in calce alla pubblicità verrà precisato se nel film sigarette, sigari o pipa hanno una parte.
La nuova autoregolamentazione prevede anche che il rating di un film in base al fumo si applichi ad ogni scena in cui un personaggio accende una sigaretta, non solo se questo personaggio è minorenne. Ma siccome siamo in America - dove succede di tutto e il contrario di tutto - c'è già un gruppo, Smoke Free Movies, capeggiato dal medico di San Francisco Stanton A. Glantz, che contesta le tesi della MPAA e sostiene che la nuova politica non farà strada.
N.C.