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I contenuti multimediali nei processi di Comunicazione

09/04/2015

Francesco Rotolo

Con il seminario I contenuti multimediali nelle RP, nella Comunicazione e nel Marketing prende il via, lunedì 27 aprile a Roma, il percorso La produzione e l’uso di contenuti multimediali nei processi di comunicazione, organizzato dalla Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale di Ferpi.

Nell’ambito del percorso di aggiornamento, La produzione e l’uso di contenuti multimediali nei processi di comunicazione, a cura di Alessandra Fornaci, Professionista qualificata esperta di comunicazione, formazione e Segretario CASP Ferpi, si svolgerà a Roma il prossimo 27 aprile il primo dei due seminari formativi in programma dal titolo I contenuti multimediali nelle RP, nella Comunicazione e nel Marketing.





L’incontro che sarà ospitato presso la sede ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia, lo Sviluppo economico e sostenibile(Lungotevere Thaon di Revel, 76 – ore 09.30/18.00), sarà incentrato su una panoramica generale dei cambiamenti in atto, sui nuovi ambiti da presidiare e le nuove competenze richieste, sulle scelte progettuali e organizzative per produrre contenuti multimediali adeguati ad una diffusione multicanale.

Il valore aggiunto è rappresentato non soltanto dalla varietà di ambiti dellecase history presentate ma anche dalla qualità e originalità dei singoli aggiornamenti proposti, che forniranno una visione up to date rispetto ad un settore, quello del multimedia, che si trasforma ad una velocità impressionante. Non basta più una conoscenza dei media, per quanto approfondita: occorre un taglio specialistico, un approccio incentrato sulla capacità di produzione e gestione di tecniche e competenze di storytellingaudiovisivo, per governare il messaggio a prescindere dai media impiegati e dal contesto di riferimento.

La rete ha enormemente ampliato la possibilità delle persone di incontrarsi e comunicare estendendone virtualmente la dimensione sociale: oggi siamo tutti produttori ed editori di contenuti, con strumenti sempre più sostenibili e accessibili. Al tempo stesso è ormai superata la questione della dicotomia tra “nuovi media” e media tradizionali: questo è vero soprattutto quando si parla di contenuti multimediali. I canali digitali sono oggi cassa di risonanza dei media tradizionali; i media tradizionali dedicano sempre più spazio, pubblicitario e non, ai nuovi media. La compenetrazione è ormai totale, diffusa, irreversibile. I nuovi formati audiovisivi non fanno eccezione, il video è ormai il supporto, quella che già era stata sancita come “la civiltà dell’immagine” è oggi, senza alcun dubbio, “la civiltà dell’immagine in movimento”. Un movimento che attraversa in maniera fluida “tutti gli schermi”, che ci accompagna nella giornata attraverso i device mobili, che diventa frammento di un discorso più ampio fatto di riprese, rimodulazioni, interferenze, nuovi accostamenti.

Assume così una forte centralità il tema delle scelte organizzative per la produzione interna, esternalizzata o partecipata dei contenuti, e delle modalità di diffusione sperimentate nell’ambito di campagne di comunicazione e marketing.

Parlare oggi di storytelling audiovisivo significa dunque entrare nel merito delle dinamiche percettive che sorreggono qualsiasi narrazione, ed in particolare le narrazioni audio-visive. Le teorie neuro-cognitive degli ultimi decenni hanno ormai confermato l’importanza dell’immagine e del suono, cioè del movimento nello spazio, per i processi di coinvolgimento e quindi di apprendimento degli esseri umani. In quest’ottica la gestione dei contenuti multimediali, o almeno della loro “struttura narrativa profonda”, non può più essere demandata alle maestranze tecniche, importantissime ma non esaustive rispetto alle esigenze di performance oggi richieste alle organizzazioni.

Occorre uno “storytelling management” per governare la propria “sceneggiatura di brand”, per garantire coerenza nella produzione di comunicazione (audiovisiva e non). Il mezzo audiovisivo, se gestito con consapevolezza e strumenti adeguati, rappresenta il canale ideale per le attuali piattaforme sociali: è immediato, e soprattutto è in grado di parlare contemporaneamente “alla mente e al cuore”, sa cioè insieme informare e coinvolgere emotivamente.

Gli interventi di questa prima giornata scandiranno un percorso arricchito da case study di grande attualità, in ambiti eterogenei: teorie all’avanguardia supportate da testimonianze dirette su diverse soluzioni sperimentate per la produzione e l’uso di contenuti multimediali in settori diversi saranno poi occasione per un confronto tra professionisti del privato e del pubblico sul tema, per consentire ai partecipanti di valutare le soluzioni più funzionali in relazione a obiettivi, risorse e contesti.

Dopo una panoramica iniziale e un’introduzione ai concetti dello storytelling audiovisivo, a cura di Francesco Rotolo, Brand Consultant, Partner Crea Identity e Socio Ferpi, i contributi spazieranno da un focus di grande interesse sul partecipative design, ossia la co-produzione dei contenuti grazie alle nuove piattaforme collaborative, secondo una filosofia tipicamente “WIKI”, a cura di Matteo Righi, Direttore Creativo di Hagakure, eccellenza italiana in ambito digitale.

Seguiranno nel pomeriggio le testimonianze importanti di player la cui attività è tipicamente incentrata sui canali audiovisivi, come quella di Susanna Zirizzotti del Centro Sperimentale di Cinematografia per le produzioni multimediali o quella di Roberta Lippi, Content Director di OVO, una delle realtà più originali tra quelle emerse negli ultimi anni: occasioni preziose per apprendere ascoltando, attraverso best practice già sperimentate e vagliate.

A conclusione del percorso due case study verticali di rilievo, una a cura di Caterina Vinci, Redazione Web TV ENEA, e l’altra di Barbara Goretti, Responsabile attività educative – Cinecittà si Mostra, per approfondire i concetti emersi durante la giornata in due ambiti specifici e approfonditi.

L’obiettivo della giornata è di presentare uno scenario aggiornato, per arrivare a scardinare il concetto stesso di broadcasting e di “podcast”, e provare a introdurre un approccio distintivo e aggiornato alla “multimedialità”.

Per informazioni ed iscrizioni: casp@ferpi.it

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