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Il futuro del mobile advertising? I teenagers

28/11/2008

La metà dei giovani usano i cellulari per parlare ma l’altra metà è interessata a ricevere spot in cambio dei giusti incentivi. Lo rivela un recente studio di Harris Interactive sulla mobile generation.

Gli adolescenti non sembrano gradire la pubblicità sul proprio cellulare. Ma c’è una larga fetta di loro che non la disdegna. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Harris Interactive, società specializzata in ricerche di mercato, sull’uso dei telefoni da parte degli under trenta statunitensi.


Lo studio è stato condotto su oltre 2 mila ragazzi e giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 30 anni: la cosiddetta “mobile generation”. Sono loro gli utenti che guidano trend e mode nel campo delle nuove tecnologie e dall’uso che decideranno di fare dei dispositivi mobili dipenderà il futuro di contenuti e applicazioni avanzate.


I teenager sono i principali clienti della telefonia mobile e dei sistemi di connessione wireless, negli Stati Uniti il 79% degli adolescenti ha un cellulare (+36% rispetto al 2005). La maggioranza continua ad avere un telefonino di seconda generazione e solo il 15% possiede già uno smart phone o blackberry ma la tendenza è quella di spostarsi verso dispositivi avanzati capaci di ricevere e trasmettere rich content (video, mp3, foto) attraverso connessioni broadband.


Conquistare il pubblico giovanile è fondamentale per il mercato del mobile advertising. I dati emersi segnano una crescita tendenziale – anche se più lenta del previsto – della quota di pubblicità distribuita su dispositivi mobili: quasi il 50% degli utenti sotto ai trent’anni è disponibile a ricevere spot sul proprio cellulare, mentre il 64% degli adulti è assolutamente contrario.


Inoltre, tra gli utenti favorevoli alla pubblicità in cambio di incentivi, gli adulti preferiscono ricevere soldi (sotto forma di ricariche), mentre i più giovani sono interessati anche a suonerie, giochi da scaricare e minuti di chiamate gratis.


Assumendo che adolescenti e giovani adulti siano disposti a ricevere spot sul proprio telefonino, la ricettività aumenta se i messaggi riguardano le loro aree di interesse (sport, gossip, musica, moda, entertainment) e sono presentati sotto forma di sondaggi o concorsi.


Perché la pubblicità su dispositivi mobili abbia successo è necessario che sia mirata su un target giovane, offra incentivi interessanti e soprattutto riesca a conquistare gli utenti del futuro. Cioè, i tanti adolescenti che oggi ancora utilizzano cellulari di vecchia generazione ma che sono aperti a ricevere e inviare contenuti complessi.


Serena Massimini – Redazione Cultur-e
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