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Il nostro socio Umberto Donati ci invia una preziosa testimonianza sulla presenza dell'Italia all'es

02/03/2004

Un ottimo esempio di Rp internazionali

L'IDENTITA' DELL'ITALIA ALL'ESTERO Nel mondo la nostra lingua è al quinto posto per il numero di stranieri che la studiano e sono 65.000 gli studenti che affollano i 4.500 corsi dei nostri Istituti di Cultura all'estero. Un sentimento culturale che concorre, insieme alla produzione industriale, alla formazione di un'identità italiana. Una sfida già vinta culturalmente considerato che, all'estero, la domanda di cultura italiana è in continua ascesa.I ripetuti interventi del Presidente della Repubblica hanno riportato in primo piano il tema centrale dell'eccellenza e dell'unicità della nostra produzione distribuita nel mondo. Parlare di made in Italy, oggi più che mai, significa parlare di qualità, di emozioni, di visioni estetiche. La crescita delle esportazioni dal Sud Est asiatico, trainate dalla Cina, così come l'apprezzamento dell'euro sul dollaro hanno frenato il nostro export senza, tuttavia, condizionarne la qualità. Convinzione e orgoglio, così come ha detto il Presidente Ciampi, sono i sentimenti che tutti gli italiani devono cullare, gli unici in grado di farci vincere la sfida della competitività. Competitività che nasce anche dallo scambio culturale, dall'interazione tra popoli. Non dimentichiamo che, secondo le ultime previsioni, il settore turistico, tra dieci anni, sarà la maggiore attività economica al mondo per fatturato. Le stime parlano di un milione di miliardi di dollari, circa cento volte il PIL del nostro Paese. Anche per questa ragione incrementare le nostre relazioni e gli scambi, tanto culturali quanto commerciali, potrà trasformarsi in un'inesauribile ricchezza.Un fenomeno, questo, che ho vissuto personalmente nel mondo giapponese. La grande manifestazione Italia in Giappone 2001/2002 ha testimoniato con successo l'immagine dell'Italia nel mondo, con oltre 800 eventi organizzati e decine di milioni di spettatori. Un segno che la creazione di un humus particolarmente favorevole al nostro Paese può divenire uno strumento preziosissimo per la diffusione dello stile di vita italiano. Tutto ciò ha facilitato il consolidamento dei rapporti culturali tra i due paesi e l'incremento di quelli commerciali.Proprio seguendo questa traccia, la presenza italiana all'Esposizione Universale che si terrà ad Aichi nel 2005 rappresenta il seguito naturale dell'impegno profuso lungo tutta l'esperienza di Italia in Giappone. Un impegno che ha ulteriormente rafforzato i rapporti tra i due paesi: la domanda di Italia tra i giapponesi è ancora molto elevata, come dimostrano gli intensi flussi turistici. L'arcipelago nipponico è, tuttora, al terzo posto nella graduatoria dei flussi turistici verso l'Italia, con circa 2 milioni di arrivi ogni anno. Economicamente, l'interscambio commerciale tra i due Paesi continua a crescere: le esportazioni italiane in Giappone hanno fatto segnare un incremento dell'11,9% nel 2003, la percentuale più alta dell'Unione Europea, mentre le esportazioni giapponesi nel nostro Paese sono cresciute del 21,7%.L'Esposizione Universale può diventare, in tal modo, una straordinaria opportunità di promozione per il made in Italy, ancora più preziosa se il suo modello e la sua fortuna riusciranno ad essere esportati in altri paesi ed in altre realtà.
Umberto Donati
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