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Il reputation management spiegato semplice

06/06/2021

Redazione

Le più innovative frontiere della gestione della reputazione e della risoluzione delle crisi reputazionali, con a una solida impostazione scientifica ma con un linguaggio divulgativo accessibile anche ai non addetti ai lavori. Il libro di Luca Poma e Giorgia Grandoni analizza importanti e stimolanti case studies, tra cui Autostrade per l’Italia, Barilla, ENI, Facile.it, GUNA Spa, VISA, Espresso Communication e molte altre.

In un periodo tempestoso e irrazionale, ricco di urla e strepiti in larga parte poco comprensibili, finalmente in questo libro il lettore può trovare una pacata, razionale, dettagliata, esaustiva e intellegibile analisi delle dinamiche relative alla costruzione e alla difesa della reputazione di un soggetto, persona o organizzazione che sia. (Dalla prefazione di Toni Muzi Falconi)

In versione cartacea e digitale, “Il reputation management spiegato semplice” l’ultimo libro di Luca Poma in collaborazione con Giorgia Grandoni. Il volume si pone come obiettivo far esplorare ai lettori le più innovative frontiere della gestione della reputazione e della risoluzione delle crisi reputazionali, grazie a una solida impostazione scientifica ma con un linguaggio divulgativo accessibile anche ai non addetti ai lavori. Il libro analizza importanti e stimolanti case studies, tra cui Autostrade per l’Italia, Barilla, ENI, Facile.it, GUNA Spa, VISA, Espresso Communication e molte altre.




Il reputation management spiegato semplice
Con un focus sulla misurazione della reputazione
Luca Poma, Giorgia Grandoni
CELID, 2021
pp. 440, € 29,00


Riceviamo e pubblichiamo:

Buongiorno,

alcuni giorni fa ho appreso sul vostro sito la pubblicazione del libro intitolato “Il Reputation Management spiegato semplice”, di Luca Poma, Giorgia Grandoni edito nel 2021 da CELID che ho acquistato.

Non sono in grado di commentare la materia trattata nel libro.

Mi trovo tuttavia a doverne commentare qui una parte poiché:

- ho riscontato la presenza di una sezione del libro che chiama in causa la Chiesa di Scientology che qui rappresento;

- facendo una ricerca sul vostro sito ho trovato un articolo pubblicato dalla Vostra redazione il 27 luglio 2011 - intitolato “Scientology, critiche ragionate alle strategie di comunicazione” – che contiene pressoché le stesse affermazioni.

Ammesso e non concesso che il “Reputation Management” possa o debba essere applicato anche in un ambito non merceologico come quello religioso, è facile che siano state rilevate, in una realtà come la nostra, carenze in un settore tecnico senz’altro a maggiore appannaggio di professionoisti generalmente operanti nell’ambito, molto diverso, della finanza, dell’imprenditoria e della grande industria.

Ciò premesso, un libro specialistico pubblicato nel 2021 avrebbe forse potuto a sua volta essere un po’ più coerente aggiornando se non altro informazioni che l’autore ha pubblicato dieci anni prima.

Segnatamente a pagina 312 del libro al punto 12), viene ripreso il punto 14) (dell’articolo citato), ma con alcune aggiunte. Rilevante è il passaggio in cui si afferma che “le informazioni (anche intime e private) degli iscritti erano custoditi…in appositi magazzini, per altro non rispettosi delle norme di legge sulla gestione dei dati sensibili”. Ciò non corrisponde al vero ed è inaccettabile poiché, com’è noto, la magistratura ha confermato la cura, rispettosa delle norme, con la quale vengono tutelati i dati sensibili dei parrocchiani

https://www.ilsecoloxix.it/italia/2010/05/22/news/scientology-rispettata-la-legge-1.33123964

https://www.affaritaliani.it/cronache/scientology-assolta120112.html

https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/gip-torino-dossier-scientology-privacy-1074772/

Inattuale appare il seguente “copia-incolla”, dall’articolo online di dieci anni fa, alla pagina 315 del libro: “le performance di espansione [della Chiesa di Scientology] negli ultimi 10 anni…non paiono per nulla incoraggianti” (si riferisce però al decennio che va dal 2001 al 2011). Nella decade 2010-2020 ha sperimentato un notevole sviluppo documentato al seguente link dove vengono elencate le numerose chiese inaugurate in vari luoghi del mondo: https://www.scientology.it/decade-in-review-2020/scientology-orgs/

Anche nell’ambito della comunicazione istituzionale ci sono aggiornamenti rispetto a dieci anni or sono: il 12 marzo 2018 la Chiesa di Scientology ha avviato un suo canale televisivo e due anni prima (2016) ha varato gli studi di Scientology Media Productions conseguendo tra l’altro numerosi premi internazionali per la qualità della comunicazione: 
https://www.patheos.com/blogs/scientologybeliefs/2021/04/scientology-stay-well-campaign-honored-with-communitas-award/


A pagina 307/308 del libro, in apertura anche nella versione online, viene dedicato un cenno al fondatore della religione di Scientology, L. Ron Hubbard traendo spunto da “i gossip” per qualche cenno biografico. Se è vero che “i gossip” possono in qualche modo influenzare la reputazione di un personaggio pubblico, è probabile che possano non risultare un riferimento scientifico fondamentale per un testo rivolto ad addetti ai lavori. E’ raro trovare un personaggio di rilievo che non abbia avuto dei detrattori o non sia stato oggetto di pettegolezzi e il Sig. Hubbard non fa eccezione. Nel 2012 è stata pubblicata e resa disponibile una completa biografia ufficiale in 16 volumi:

https://www.lronhubbard.it/books/ron-series/biographical-encyclopedia.html?utm_source=scn-lrh-page

Nel rispetto dell’insieme complessivo di opinioni e conclusioni critiche tratte dall’autore, sulle quali si può essere o meno d’accordo a seconda dei rispettivi punti di vista, si potrebbe entrare nel merito di numerosi altri passaggi; rendendomi conto che non sia questa la sede, mi sono limitato a segnalare quanto sopra.

Giuseppe Cicogna
Chiesa di Scientology di Torino

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