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Il Wall Street Journal diventa compatto

24/10/2005

Il Wall Street Journal procede a un restyling completo e sposa il formato tabloid. Una campagna di rp da 10 milioni di dollari accompagna il cambiamento.

Il quotidiano americano Wall Street Journal, pubblicato dal gruppo Dow Jones, cambia pelle: da lunedì 17 ottobre le sue edizioni asiatiche ed europee si presentano in un nuovo formato tabloid. Termine ormai talmente poco amato, causa la frequente connotazione negativa, che i suoi editori preferiscono usare la definizione di compatto. In pratica, il giornale ha semplicemente piegato in due il suo grande formato storico. Un'ampia campagna di promozione - circa 10 milioni di dollari (8,27 milioni di euro) - accompagna questo cambiamento firmato dal designer Mario Garcia. Il piccolo formato è una tendenza forte nella stampa mondiale che ha già sedotto un gran numero di quotidiani generici di qualità in Gran Bretagna, Germania e Francia. Oltre Atlantico anche il New York Times ci sta riflettendo sopra.
Sottoposto alla concorrenza mondiale del Financial Times, il Wall Street Journal deve trasformarsi senza perdere la sua immagine di riferimento. "Associando nuovi contenuti, una nuova versione cartacea e un'edizione online, proponiamo ai nostri lettori un'offerta quotidiana d'informazione economica e finanziaria mondiale più pratica e usuale " sottolinea Pénélope Muse Abernathy, vice presidente del Wall Street Journal e responsabile del mercato internazionale e dello sviluppo.
Il sito Internet tratta l'informazione in tempo reale con molte newsletter inviate ai suoi abbonati; creato nel 1995, wsj.com conta 744.000 abbonati paganti nel 2005. Il WSJ ha modificato le sue rubriche con più pagine tematiche, più cifre chiave; la sua specificità, gli articoli di fondo, è stata mantenuta secondo quanto dichiara Raju Narisetti, direttore della redazione del Wall Street Journal Europa, con sede a Bruxelles. Nato nel 1983, il Wall Street Journal Europa totalizza una diffusione di 86.156 copie, di cui il 64 per cento acquistata da quadri aziendali superiori e dirigenti.
L'Asian Wall Street Journal continuerà a essere pubblicato a Hong Kong. L'edizione asiatica, ribattezzata Wall Street Journal Asia dal 17 ottobre, è stata creata nel 1976 e vende 80.883 copie, con il 72 per cento di lettori proveniente da quadri aziendali superiori. Lanciato nel 1889 il WSJ ha una diffusione di 1,8 milione di copie vendute negli Stati Uniti. Aggiungendo gli abbonati online, la diffusione totale di tutte le edizioni del Wall Street nel mondo raggiunge un totale 2,7 milioni di copie. L'editore si rivolge, ora più che mai, ai quadri superiori e spera attirare più inserzionisti. Con questo nuovo formato il gruppo Dow Jones spera soprattutto di realizzare risparmi: 5 milioni di dollari fin dal 2005 e circa 17 milioni di dollari a partire dal 2006, secondo quanto precisato dal gruppo in maggio. Sempre allo stesso scopo l'11 ottobre è stata anche annunciata la volontà di ridurre il formato del WSJ americano nel 2007. L'edizione americana aveva cambiato il suo modello nel 2002; il suo formato resterà invariato in altezza ma sarà più stretto, con una colonna di meno, e sarà più vicino a quello di USA Today o del Washington Post. Questo cambiamento avrà un costo iniziale di 43 milioni di dollari, ma successivamente genererà un risparmio di circa 18 milioni di dollari all'anno.
N.C.
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