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Informazione e Comunicazione: Peluffo sottosegretario

29/11/2011

Per la prima volta un Governo si dota di un responsabile alla _Informazione e Comunicazione._ E la scelta è caduta su _Paolo Peluffo,_ uno dei più autorevoli professionisti italiani, già consigliere per la comunicazione del Presidente della Repubblica, a cui nell'estate scorsa Ferpi e il Premio Ischia di Giornalismo hanno attribuito il riconoscimento di _Comunicatore dell'Anno 2011._

di Giancarlo Panico (*)
Con la nomina dei nuovi Sottosegretari c’è anche una novità sostanziale nelle deleghe del Governo, quella a informazione e comunicazione. Una rivoluzione, che ci auguriamo non sia solo linguistica, che la dice lunga su quanto il Premier e i suoi collaboratori siano consapevoli della funzione strategica della comunicazione nella governance.
Attribuita a Paolo Peluffo, peraltro indicato come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, la responsabilità sulle questioni dell’informazione e della comunicazione lascia intendere quale sarà la linea del nuovo Governo in materia.
E’la prima volta nella storia del Paese che si parla di una delega a Informazione e Comunicazione, peraltro associate ad una sola persona. Una novità non da poco!
L’informazione, in passato, è stata sempre associata all’editoria, mentre di comunicazione non se ne è mai parlato. Eravamo abituati a sentir parlare di delega, dicastero o, andando ancora più indietro nel tempo di ministero, alle comunicazioni. Dove per comunicazioni si intendeva telecomunicazione.
Una novità che ha indotto molti quotidiani e media a dare la notizia della delega attribuita al sottosegretario Paolo Peluffo parlando appunto di “comunicazioni”.

Giusta, a mio avviso, la scelta di puntare su Paolo Peluffo, attualmente coordinatore delle Celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, ma già consigliere per la comunicazione del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Non sappiamo, al momento, quali saranno le responsabilità dirette del neo sottosegretario e se la funzione sarà più tecnico-operativa, cioè sulle modalità di interazione del Governo con il mondo dei media e della comunicazione o più strategica, cioè sulle questioni più urgenti che riguardano la comunicazione, a cominciare da Internet e dall’Agenda digitale.
E’ certo – però – che a Peluffo toccherà una grande responsabilità dal momento che, comunque si voglia leggere o declinare la delega governativa, oggi la comunicazione è un aspetto strategico della governance delle organizzazioni e quella di un Paese è senza dubbio la sfida più impegnativa, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo.
Peluffo, a cui Ferpi assieme al Premio Ischia Internazionale di giornalismo quest’estate ha assegnato il Premio Comunicatore dell’Anno, ha – come ha dimostrato negli ultimi mesi nello sviluppo del progetto del centocinquantenario – tutte le carte in regola per sviluppare un’azione incisiva in fatto di comunicazione e, nel suo stile, non mancherà di coinvolgere tutti gli stakeholder, che a diverso titolo rappresentano il mercato della comunicazione nel nostro Paese.

Chi è Paolo Peluffo
Ha cominciato nell’aprile del 1993, designato dal Presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi, ad appena 29 anni, come Capo dell’Ufficio Stampa di Palazzo Chigi, ricoprendo l’incarico per tutta la durata del Governo. Nel maggio del 1996 è nominato direttore della comunicazione del Ministero del Tesoro e del Ministero del Bilancio, allora guidato dal Ministro Ciampi, garantendo tutta la comunicazione del periodo di ingresso dell’Italia nella moneta unica. Nel maggio del 1999, ottiene l’incarico di Consigliere per la Stampa e l’Informazione del Presidente della Repubblica, che mantiene fino alla fine del settennato Ciampi. In tale veste si dedica al progetto di rilancio dell’identità nazionale, delle ritualità civili della Repubblica, della conservazione della memoria storica. È stato Capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dal luglio 2006 al maggio 2008.
(*) Vice Presidente Ferpi
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