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Investor relation più “social” e trasparenti

07/08/2008

La Security Exchange Commission vara le nuove raccomandazioni per le comunicazioni finanziarie e societarie, riconoscendo un ruolo ai new media.

Regole di bilancio meno complesse e report finanziari più chiari e comprensibili per gli investitori. Con questo obiettivo ha lavorato l’Advisory Committee on Improvements to Financial Reporting della Securities and Exchange Commission (SEC), che lo scorso primo agosto ha varato 25 nuove raccomandazioni alle società. Queste sono invitate a garantire maggiore trasparenza alle loro comunicazioni finanziarie e societarie, anche attraverso i siti e i blog istituzionali. Nonché ad adottare i data software approvati dalla Commissione, per semplificare e migliorare il circuito informativo tra le company, l’Autorità di controllo e gli investitori.


“È forse la nascita del ‘social media release’?”, chiede la Public Relations Society of America (PRSA). Secondo il blog di TechCrunch, l’implicito riconoscimento dei new media da parte della SEC “è una decisione storica che potrebbe cambiare gli attuali metodi della comunicazione finanziaria attraverso i media tradizionali”.


Già le grandi società, anche in Europa, trasmettono via internet le presentazioni dei bilanci. Ma la SEC si rivolge anche alle piccole società, che – ed è questa la possibile evoluzione individuata da TechCrunch – potrebbero ad esempio caricare i briefing su YouTube, oppure renderli disponibili in podcast sul loro sito web. Ci sarebbe poi la possibilità di pubblicare le foto dei vertici aziendali su Flickr, di divulgare il bilancio su Docstoc o di linkare commenti e storie correlate su Del.icio.us.


La lista delle opzioni comunicative disclosure-oriented potrebbe anche essere più lunga. Ma trattandosi di contenuti delicati – quali i dati finanziari certamente sono – è difficile immaginare l’abbandono dei tradizionali canali informativi a favore dei new media. “Semmai – commenta la PRSA – può esserci un completamento reciproco a vantaggio della trasparenza”. Per i professionisti delle PR, comunque, si apre un nuovo spazio di lavoro.


Rosario Vizzini – Redazione Cultur-e
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