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Italia adotti norme su conflitti d'interesse e lobby: ce lo dice l’Europa

06/07/2023

Giuseppe de Lucia (*)

Questo uno degli aspetti sottolineati dalla Relazione sullo Stato di diritto della UE che chiede all’Italia di intervenire ed introdurre una regolamentazione delle attività di lobbying per istituire un registro operativo delle attività di rappresentanza degli interessi.

È di qualche giorno la pubblicazione della Relazione sullo Stato di diritto 2022 da parte della Commissione Europea – ovvero il rapporto annuale che valuta l'applicazione e il rispetto dello Stato di diritto all'interno dell'Unione Europea (UE). La relazione prende in considerazione una vasta gamma di questioni, tra cui la separazione dei poteri, l'indipendenza del sistema giudiziario, la libertà di stampa, la lotta alla corruzione e il funzionamento delle istituzioni democratiche.
Anche per l’Italia, come per gli altri paesi membri, viene dedicato un capitolo della relazione che si basa su una valutazione qualitativa effettuata dalla Commissione e si analizzano i nuovi sviluppi intervenuti rispetto alla relazione dell’anno precedente.  

In questa edizione è stato rilevato che, a fronte della approvazione della sola Camera dei deputati di una legge sul lobbying nel gennaio 2022, relativa all'istituzione di un registro elettronico obbligatorio dei rappresentanti di interessi, ha destato preoccupazione il relativo ambito ridotto di applicazione.
Infatti, in quel primo testo, era previsto l’esonero delle associazioni di categoria, i sindacati e le confessioni religiose dall'obbligo di registrazione delle attività, nonostante abbiano un ruolo rilevante di rappresentanza di interessi nel processo decisionale.

Noi stessi, come associazione, avevamo espresso delle perplessità rispetto a questo tema, in virtù della rilevanza di tali organizzazioni.

Inoltre, in merito al fenomeno delle “porte girevoli”, la stessa relazione indica come anomalo la mancata estensione del periodo di incompatibilità di un anno anche agli ex parlamentari, oltre a coloro che abbiano avuto incarichi di governo a livello nazionale e regionale.

L’invito della Commissione è di introdurre al più presto un registro nazionale delle lobby operativo e che si superi l’attuale situazione di frammentarietà.  




(*) Consigliere Nazionale FERPI con Delega alla regolamentazione del lobbying



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