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La comunicazione: il futuro dei commercialisti

17/10/2006

Ecco la cronaca del convegno del 13 ottobre scorso a Vicenza, promosso e organizzato dall'Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie, con il contributo culturale di FERPI e di TP.

Oltre 400 commercialisti in sala, 100 Ordini Professionali collegati in diretta televisiva, un parterre di relatori di altissimo livello. Questi i numeri del convegno "Comunicare la professione: commercialista tra informazione, pubblicità e deontologia" che si è tenuto a Vicenza venerdì 13 ottobre scorso.
Il Convegno è stato promosso e organizzato dall'Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie con il contributo culturale di FERPI e di TP. I contenuti e i relatori del convegno sono infatti stati proposti e concordati tra l'associazione dei commercialisti e le due delegazioni Triveneto di FERPI e TP.
L'evento, sia per i numeri, ma ancor più per i contenuti degli interventi  può essere considerato il primo step di una nuova visione dell'identità futura della professione del commercialista.
La Tavola rotonda è stata condotta da Antonio Preziosi, giornalista parlamentare, uno dei primi esperti in Italia di comunicazione per gli studi professionali. Preziosi ha accompagnato gli interventi dei diversi esponenti della deontologia, del marketing, delle relazioni pubbliche e della pubblicità offrendo stimoli, spunti e provocazioni che hanno tenuto alto l'interesse per l'evento e i suoi contenuti.
Il primo intervento è stato dedicato alla deontologia professionale, punto cardine della professione di commercialista, così come di tutte le professioni intellettuali. Il Prof. Remo Danovi, docente a contratto di Deontologia forense presso l'Università degli Studi di Milano, ha ribadito l'assoluta coerenza tra i codici in vigore in Italia e le opportunità offerte dal Decreto Bersani. La possibilità di comunicare non è quindi in contrasto con la deontologia, ma deve porre attenzione alla dignità della professione e alla qualità del servizio.
Preziosi ha poi dato la parola a Silvia Hodges, consulente di marketing per gli studi legali, che è entrata immediatamente nel vivo dei contenuti tecnici, offrendo qualche "pillola" di marketing. L'elemeno chiave per la Hodges è la fase preliminare alla comunicazione: il processo di analisi della propria identità, del mercato, dei clienti e il monitoraggio della concorrenza. L'attivazione quindi di un processo di marketing, che permetta di studiare una strategia di comunicazione mirata, in grado di permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Uno degli strumenti principi della comunicazione è la pubblicità. A rappresentarla e a rappresentare i TP è stato Lorenzo Marini, creativo doc italiano e presidente della Lorenzo Marini & Associati. In effetti l'intervento di Marini è andato molto oltre la pubblicità, toccando altri strumenti di comunicazione, sicuramente alla base della comunicazione della professione di commercialisti come l'immagine coordinata e il "look". Marini ha poi chiarito che le campagne pubblicitarie possono essere valide se realizzate per enfatizzare il valore della professione, a supporto della comunicazione istituzionale e degli eventi speciali.
Nel suo intervento Marini infine ha toccato due elementi poi enfatizzati e sviluppati nell'ultimo intervento della mattinata, quello di Giampietro Vecchiato: l'ascolto e la relazione.
I due termini base della nostra professione sono, per Vecchiato, la base della comunicazione per uno studio di commercialisti. Una volta attivato il processo di marketing è necessario definire la strategia di comunicazione che deve però partire proprio dall'essenza dell'organizzazione, attraverso l'ascolto interno ed esterno e attivando una relazione con tutti i pubblici.
Le relazioni pubbliche possono essere quindi un elemento molto utile per il processo comunicativo di uno studio professionale. La discrezione e la precisione degli strumenti delle relazioni pubbliche permettono ad un professionista di comunicare con i pubblici definiti, raggiungendo gli obiettivi individuati attraverso il marketing.
La tavola rotonda si è chiusa poi con le domande da parte del pubblico, che ha dimostrato vivo interesse nei confronti di tematiche assolutamente nuove per il settore.
Nel pomeriggio i lavori sono continuati con la proposta di alcuni workshop specifici. FERPI e TP anche in questo caso hanno voluto manifestare la propria collaborazione e hanno gestito congiuntamente (Marta Bagno socia FERPI -  e Matteo Rinaldi, i docenti) il workshop dal titolo: "Gestire le relazioni con i giornalisti: una questione in punta di penna".
L'evento di Vicenza conferma il valore della comunicazione e delle relazioni pubbliche per il successo sociale delle organizzazioni, in questo caso gli studi professionali, ed esorta FERPI a continuare nel percorso di approfondimento, di analisi e di proposta per i diversi settori del mercato.
Mariapaola La CariaDelegato FERPI Triveneto
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